Set 20 2024

Valter @ 15:29

Fiorella Mannoia (con Meloni premier) canta “Disobbedire”. Ma era ubbidientissima ai tempi dei dpcm di Conte

“Perché io non sono stata mai capace di obbedire a qualche cosa che non sento, stare zitta davanti a chi non mi piace o non manifestare ogni volta il mio dissenso e lo so, me lo impedisce la coscienza, e la libertà che ancora grida dentro, ché all’ipocrisia continuo a preferire: il diritto di disobbedire”. Sono alcune strofe dell’ultimo brano di Fiorella Mannoia, pubblicate in queste ore sui Social: il titolo è tutto un programma: Disobbedire.

La rossa (e non solo per la chioma) cantante e autrice romana esce con un brano di impegno civile che verrà presentato per la prima volta al Suzuki Music Party, la sfida di Amadeus (ingaggiato per cento milioni di euro) sul Nove, che ha arruolato 21 big della musica italiana, si presume non a prezzo politico. Cantare “Disobbedire” in uno show pagato dal colosso mediatico Warner Bros fa già ridere, ma fa ridere pensare che il brano che predica benissimo, venga cantato oggi. Forse perché a Palazzo Chigi c’è Giorgia Meloni? Strano, perché Mannoia dovrebbe essere la prima a essere fiera della prima donna al governo nella storia d’Italia.

Cantare oggi una canzone che s’intitola Disobbedire fa sorridere pensando che, quando c’era qualche motivo per essere preoccupati per la nostra libertà personale, Fiorella Mannoia stava dalla parte degli obbedienti. Anzi. Ha pubblicamente rimproverato quanti non rispettavano la quarantena imposta dai Dpcm di Conte. Una degli artisti che un tempo si sarebbero chiamati di “regime”, pronti ad attaccare il popolo per difendere chi sta al potere. Non proprio a livello di Alessandro Gassman, che invitava fare la spia su quanti non rispettavano i dpcm, ma in un filone di acquiescente convenienza.

Fiorella Mannoia: disobbedire? Non ai Dpcm di Conte

Chi osava uscire di casa, veniva insultato pesantemente dalla cantante romana. “Teste di m…ubbidite al governo”, tuonava su Twitter contro i trasgressori del Dpcm.

Solo nell’aprile 2021 Fiorella Mannoia aveva tirato fuori la testa, con tanto di mascherina, partecipando alla manifestazione Bauli in piazza con le maestranze dello spettacolo a piazza del Popolo. “La cosa buona è che questa estate si possa lavorare”.

Clamorosa, in tal senso, la sua posizione sui vaccini. “Non mi sono vaccinata contenta – ha scritto in un tweet del 25 luglio 2021 – no, non lo ero, ma l’ho fatto. Per etica, per permettere anche a chi non può farlo di vivere in tranquillità, mi sono vaccinata per senso civico, per il vivere comune, perché solo tutti insieme possiamo uscire da questo incubo”. Insomma, avrebbe voluto disobbedire. Potendo, aveva detto la Mannoia, finendo addirittura con questa dichiarazione sul sito castrista Granma, aveva detto: “Mi fido del vaccino cubano”. Sfoderando il vecchio cuore rosso come la chioma.

 

A Fiorella Mannoia che canta solo ora il diritto di Disobbedire, una domanda: perché non farlo qualche anno fa, con la sinistra al governo e con la gente rinchiusa in casa? Farlo solo ora, infatti, è solo propaganda e neanche a buon mercato: la Nove paga molto bene i suoi ospiti.