Ago 12 2024

Antonella Ambrosioni @ 10:22

Da Parigi un salto di qualità nell’attacco alle donne: Roccella: “Si rischia un nuovo patriarcato”

Dalla sua pagina Facebook, e da un lungo intervento sul sul Giornale la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, sferra un duro attacco alle Olimpiadi di Parigi giunte a conclusione. Quel che rimane di esse,  sottolinea, è che  “hanno segnato un nuovo salto di qualità nell’attacco alle donne”. E fa il punto sulla questione mettendo insieme diversi aspetti andati in scena a Parigi 2024.

Roccella: “A Parigi l’attacco alle donne ha cercato una legittimazione planetaria”

“Nel cuore dell’occidente –  scrive Roccella – un’atleta afghana della squadra dei rifugiati è stata squalificata per aver mostrato la scritta ‘Liberate le donne afghane.  E, a proposito delle polemiche che hanno accompagnato le competizioni di boxe femminile, il presidente del Comitato Olimpico, Thomas Bach, ha affermato che non ci sarebbe un sistema ‘scientificamente solido’ per distinguere uomini e donne. Due facce della stessa medaglia- puntuaqlizza Roccella- che non è certo una medaglia olimpica: ma è quella di un nuovo patriarcato che attacca le donne colpendole nell’identità. Cioè non riconoscendo la realtà del corpo sessuato”.

“Proprio sul corpo delle donne si esercita l’oppressione più feroce”

Fa notare la ministra che “proprio sul corpo delle donne in tante parti del mondo, come in Afghanistan, si esercita l’oppressione più feroce”. “E’ per il loro corpo che le donne vengono private dei diritti e delle libertà fondamentali. Mettere in discussione il binarismo sessuale rischia di essere un potente avallo a tutto ciò”. Perché bisopgna avere il coraggio di portare il discorso ai suopi effetti più immediati. “Supponiamo che a questo punto, per coerenza, dalle prossime Olimpiadi il Cio scioglierà la squadra dei rifugiati; che dopo la squalifica dell’atleta afghana rischia di diventare un esercizio di ipocrisia. E, soprattutto, abolirà la distinzione tra gare maschili e gare femminili, unificando le competizioni in un unico genere ‘neutro’. Perché se si nega la possibilità di distinguere ‘scientificamente’ i maschi dalle femmine, è evidente che le categorie maschili e femminili, e con esse le gare sportive per le donne, perdono totalmente di senso”.

Roccella: “Pericolose forme di nuovo patriarcato”

Ribadisce che le due questioni chiamano in causa “pericolose e sottili forme di un nuovo patriarcato. Che in nome di una «inclusività» divisiva vuole cancellare le faticose conquiste delle donne. Sia nel caso dell’afghana sia in quello dell’assegnazione degli atleti alle competizioni dell’uno o dell’altro genere, si tratta di un attacco alla identità femminile: non riconoscendo la realtà del corpo sessuato. È un attacco che in queste Olimpiadi ha compiuto un salto di qualità e cercato una legittimazione planetaria”, scrive Roccella.