Nasce il “Premio giornalistico Almerigo Grilz”: fu il primo inviato italiano a morire sul campo (video)

10 Mag 2023 19:17 - di Redazione
almerigo grilz

Fu il primo giornalista italiano ucciso in un teatro di guerra dopo la Seconda guerra mondiale, eppure il nome di Almerigo Grilz in Italia è rimasto a lungo sconosciuto ai più. Ora, a 36 anni dalla morte, avvenuta il 19 maggio 1987 a Caia, in Mozambico, un premio giornalistico riscatta la memoria e il lavoro di quello che Toni Capuozzo definì “l’inviato ignoto”, consegnando la sua eredità ai giovani professionisti che hanno deciso di intraprendere il lavoro in prima linea. L’associazione culturale onlus Centro studi Primo articolo, insieme a un gruppo di colleghi e amici dell’inviato, ha infatti istituito il “Premio giornalistico Almerigo Grilz”, rivolto ad under 40 che si siano distinti per la qualità del loro impegno sul campo.

Chi era Almerigo Grilz, “l’inviato ignoto”

Grilz quest’anno avrebbe compiuto 70 anni. Ne aveva 34 quando fu colpito dal proiettile di un cecchino mentre documentava gli scontri tra i guerriglieri della Renamo e i governativi del Frelimo. In pochi anni, dal 1982 al 1987, il giornalista raccontò i conflitti dimenticati in Afghanistan, Etiopia, Filippine Mozambico, Iran, Cambogia e Birmania. I suoi reportage sono andati in onda sulle più importanti tv internazionali come le americane Cbs e Nbc, la francese Antenne 2, la tedesca Ndr e sono stati pubblicati da prestigiose testate come Sunday Times, L’Express, Jane’s Defence weekly.

Anche in Italia le collaborazioni sono state prestigiose: l’Europeo, Panorama, Avvenire, Canale 5 e il TG1. Il suo nome è anche scolpito sul monumento in Normandia che “Reporters Sans Frontières” ha dedicato a tutti i giornalisti caduti in prima linea. Eppure, si diceva, il nome di Grilz in patria è rimasto a lungo sepolto nell’oblio e sconosciuto al grande pubblico, scontando così la giovanile militanza nel Msi.

In giuria nomi di primo piano del giornalismo italiano

La giuria del premio, la cui prima edizione si terrà il prossimo anno, è composta da nomi di primo piano del giornalismo italiano, molti dei quali con una straordinaria esperienza nei teatri di guerra: il presidente è Toni Capuozzo; i membri sono Maurizio Belpietro, Fausto Biloslavo, Giovanna Botteri, Gian Marco Chiocci, Peter Gomez, Mauro Mazza, Gian Micalessin, Gabriele Micalizzi, Gianfranco Peroncini, Gabriella Simoni, Francesco Semprini.

A chi è rivolto il Premio giornalistico Almerigo Grilz

I candidati, spiegano i promotori, “dovranno interpretare il giornalismo sul campo di Almerigo, caratterizzato da qualità professionale, spirito avventuroso e coraggio”. “Il Premio Giornalistico intitolato a suo nome – si legge ancora nella presentazione – nasce per riconoscere e aiutare l’impegno dei giovani giornalisti che partono per i loro reportage, con la voglia di entrare nelle notizie, cercare storie, raccontare fatti. Ovunque: sulle linee del fronte o nelle retrovie, che siano guerre o inchieste, sempre con le suole sul terreno e dentro l’azione […]. Con un solo obiettivo: raccontare storie vere”. Sono previste anche alcune menzioni speciali che prescindono dall’età.

L’omaggio alle città di Grilz: le prime presentazioni a Milano e Trieste

Il progetto sarà presentato la prossima settimana nelle due città che furono per Grilz “casa e trampolino di lancio verso il mondo: Trieste e Milano”. Il primo appuntamento è lunedì 15, alle 18.30, al Palazzo delle Stelline a Milano, dove si terrà una serata evento alla presenza della giuria e dei rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Il secondo è giovedì 18 a Trieste, dove alle 12 il Premio sarà presentato alla stampa, presso la Sala Predonzani del Palazzo della Regione, con il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.

Un video di Fausto Biloslavo in ricordo di Almerigo Grilz

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