Pro vita plaude al no al certificato di filiazione Ue. E la sinistra va in tilt: “Destra oscurantista”

14 Mar 2023 20:42 - di Elsa Corsini

Il certificato europeo di filiazione, l’ultima trovata di Bruxelles per riconoscere surrettiziamente i figli nati da coppie omosessuali, non passa. La commissione delle Politiche europee del Senato, presieduta da Giulio Terzi di Sant’Agata approva la risoluzione di maggioranza, presentata di Fratelli d’Italia, e la sinistra va in tilt. Con un crescendo di accuse di oscurantismo al centrodestra in una gara a chi la spara più grossa. Si distingue il Pd con accuse che vanno da “la destra si accanisce contro i bambini” del fedelissimo di Elly Schlein Marco Furfaro a “la destra vota contro la tutela dei bambini” della senatrice dem Anna Rossomando passando per la senatrice Simona Malpezzi. Che tenta la difesa a oltranza della proposta Ue. “Parliamo del riconoscimento alla libera circolazione di due milioni di minori. Che la maggioranza di governo con il voto di oggi, ha scientemente deciso di lasciare privi di tutela”.

Certificato di filiazione Ue, la sinistra grida al Medioevo

Spicca nella fiera degli attacchi sfrenati alla “destra dei cattivi” l’ex presidente della Camera Laura Boldrini che twitta. “Al Senato, in Commissione, la destra oscurantista ha bocciato il regolamento Ue per il riconoscimento dei diritti dei figli di coppie dello stesso sesso. Un voto che discrimina bambine e bambini. L’Ue va avanti, l’Italia resta indietro”. A nulla valgono le ragioni di Fratelli d’Italia sulla bocciatura. Ispirate, come sottolineato dal senatore Marco Scurria, dalla necessità di rispettare i principi di sussidiarietà e proporzionalità. E di “non bypassare, pur nella dovuta tutela dei diritti fondamentali dei figli e dei minori in genere, il divieto di maternità surrogata vigente in Italia”. Stesso concetto viene ribadito dai senatori di Forza Italia Gasparri e Zanattin. “No alla maternità surrogata e all’utero in affitto. La risoluzione votata oggi in Commissione Politiche Europee al Senato ribadisce la nostra netta contrarietà a queste pratiche inaccettabili. Su una materia così delicata – proseguono – va adottato il principio di massima cautela”.

Pro Vita: evitata un’ingerenza pericolosa dell’Unione europea

Soddisfatta per il no della commissione del Senato al certificato europeo di filiazione anche l’associazione Pro Vita Famiglia onlus. “La risoluzione, come avevamo già denunciato a dicembre, era un pericoloso tentativo di imporre gli effetti dell’illegale e inumana pratica dell’utero in affitto. Se fosse passata, infatti, l’Italia sarebbe stata costretta a riconoscere una coppia di omosessuali come “genitori” di un bambino ottenuto tramite utero affitto o fecondazione eterologa. Come conseguenza diretta e automatica del loro riconoscimento in un altro Stato membro. Un’ingerenza ideologica e pericolosa sventata”. Così il portavoce Jacopo Coghe, che si augura che “adesso governo e Parlamento proseguano su questa strada. E rendano l’utero in affitto reato universale”.

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