Il delirio antifascista di Montanari getta benzina sul fuoco: vuole “aprire la testa” agli studenti

4 Mar 2023 19:28 - di Federica Argento
Montanari antifascista

Lo sproloquio antifascista di Tomaso Montanari dal palco di Firenze è la raffigurazione plastica dell’odio e dell’intolleranza. La sinistra condanna la violenza nelle scuole in maniera selettiva: quando a picchiare sono i rossi nessuno lo deve sapere. Vedi i fatti di Bologna. In presenza, nello stesso giorno, di striscioni con Meloni e Valditara a testa in giù davanti al liceo Carducci di Milano la parola d’ordine è tacere.  Nessuno da sinistra ha preso le distanze. Tantomeno Montanari. Invece il problema oggi per il rettore dell’Univeristà di Siena e per quanti lo hanno applaudito al corteo fiorentino è il fascismo.

Montanari istiga contro Valditara

Secondo lui, che ha anche le traveggole,  “oggi nella politica, nei media, c’è una grande zona grigia di complicità con i fascisti. Ci dicono: questo governo non c’entra nulla con il fascismo e io dico: se il ministro della Scuola intimidisce una preside perché ha parlato di antifascismo allora dov’è che siamo? Fascista è chi il fascista fa”. Il rettore dell’Università per stranieri di Siena getta benzina sul fuoco dal palco di Firenze.

Il delirio inquietante di Montanari: la scuola deve plasmare un “massa cosciente”

Le sue parole sono pericolose. Praticamente dice che la scuola deve fare politica e instillare un antifascismo in assenza di fascismo. Parole grottesche. Per Montanari la scuola non ha fatto abbastanza nell’opera di indottrinamento e di emarginazione di chi non ha un orientamento di sinistra. “E’ la stessa democrazia ad essere a rischio tra astensionismo di massa e ritorno del fascismo – prosegue nel suo delirio- . Perché non si è lavorato a produrre una massa cosciente. Eppure è a questo che serve la scuola: non a selezionare una classe dirigente ma a formare una massa cosciente, parole di don Milani”. Gli studenti per lui devono essere manipolati fino a diventare “massa cosciente”. Dove pensa di stare, nell’ex Urss?

“Vogliamo davvero essere antifascisti? – esplode- . Riportiamo la scuola alla sua funzione costituzionale. Permettiamo che abbia una sua coscienza civile per non tradire anche noi i nostri ragazzi. Perché se accanto ai calci dei fascisti si prendono anche la scuola del ‘merito’ e dell’alternanza scuola-lavoro allora davvero non c’è speranza”. Il riferimento al “merito” è una chiara istigazione in quel contesto di piazza: ragazzi, il ministro Valditara, al quale ha dato poco prima del “fascista”, è il nemico. Dirà qualcosa dei democraticissimi studenti che hanno messo il ministro a testa in giù sullo striscione? Sono “massa” sufficientemente “cosciente”?

Come vuole “aprire la testa” agli studenti

Ad istigare all’odio oggi c’era Montanari e a chi l’ ha applaudito acriticamente.  Il peggio viene alla fine, quando l’ultras Montanari ha usato parole tristemente evocative. “Nessuno di voi, ragazzi, pensi che la testa dei fascisti si apra a forza di colpi con la chiave inglese”. Pensava di usare parole di pacificazione, ma non lo sono affatto.  “Ai fascisti la testa gli si apre con scuola giusta”. Qualche cattivo maestro dovrà farsi un esame di coscienza.

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