Perché il festival antifascista di Benigni non parla di Foibe? “Celebriamo a Sanremo il Giorno del Ricordo”

8 Feb 2023 16:18 - di Marta Lima

Il giorno dopo lo show di Roberto Benigni nella serata iniziale del festival di Sanremo, con giusti richiami alla Costituzione e solite suggestioni antifasciste, immediatamente amplificate dai giornali di sinistra, scoppia la polemiche per la mancata previsione del Giorno del Ricordo, che il 10 febbraio viene celebrato nella memoria della tragedia per mano dei comunisti titini. La proposta di parlarne, nella serata di dopodomani, visto che i temi di attualità e di storia non mancano, guerra in Ucraina compresa, arriva in un colloquio con l’AdnKronos dal giornalista Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio.

Le Foibe al festival di Sanremo? Perché no

“Sarebbe auspicabile, direi assolutamente doveroso da parte del Festival di Saremo, ricordare la tragedia nazionale delle Foibe. Una tragedia che ha riguardato non solo quelli che abitavano da centinaia di anni in quei territori al confine orientale, ma anche moltissimi italiani, carabinieri, poliziotti, finanzieri e così via, che stavano lì per motivi di lavoro e che provenivano da tutte le parti d’Italia e che lì trovarono la morte. Una tragedia nazionale, dunque, che andrebbe ricordata adeguatamente”, dice Silvano Olmi.

“Parlare delle Foibe, parlare dell’esodo sarebbe, dunque, doveroso, apprezzabile – osserva Olmi -, almeno ricordarlo, citarlo. Sarebbe bello, perciò, che il 10 febbraio il Festival di Sanremo commemorasse tutti i martiri delle Foibe e l’esodo di 350mila italiani dal confine orientale. Sarebbe auspicabile, doveroso”. “Fra l’altro – prosegue Olmi – sto attendendo fiducioso il 10 febbraio anche perché il 10 gennaio scorso ho scritto a tutti i presidenti di Rai, Mediaset e La7 e ai direttori dei Tg nazionali chiedendo un’adeguata copertura mediatica per questo evento. Pochi l’hanno notato, ma quest’anno ricorrono gli 80 anni dall’inizio degli infoibamenti, che ebbero due periodi: settembre-ottobre del 1943 e poi dal maggio del 1945 in poi. Mi sembra, dunque, una data anche importante da ricordare”.

“Un motivo in più – conclude il presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio – perché Sanremo lo ricordi, anche perché il Festival è seguito da milioni di italiani. Sarebbe, dunque, doveroso parlarne da parte del conduttore di Sanremo”.

Il Giorno del Ricordo il 10 dicembre

Il Giorno del Ricordo, istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, si celebra il 10 Febbraio con l’obiettivo di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale. «Il Giorno del Ricordo richiama la Repubblica al raccoglimento e alla solidarietà con i familiari e i discendenti di quanti vennero uccisi con crudeltà e gettati nelle foibe, degli italiani strappati alle loro case e costretti all’esodo, di tutti coloro che al confine orientale dovettero pagare i costi umani più alti agli orrori della seconda guerra mondiale e al suo prolungamento nella persecuzione, nel nazionalismo violento, nel totalitarismo oppressivo», dichiarò lo scorso anno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri sera presente al festival di Sanremo. Che aggiunse: “Conservare e rinnovare la memoria di quella tragedia è un impegno di civiltà e il ricordo, anche il più doloroso, anche quello che trae origine dal male, può diventare seme di pace e di crescita civile”.

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