In duemila con i big del centrodestra per Rocca: “Ridarò dignità a una Regione abbandonata”

5 Feb 2023 15:41 - di Valter Delle Donne
Rocca, centrodestra

A San Pietro è stata una domenica particolare, senza l’Angelus del Papa, impegnato nel suo viaggio in Africa, ma con una folla al di sopra del previsto per Francesco Rocca. Erano infatti oltre duemila le persone all’Auditorium di via della Conciliazione per il candidato del centrodestra. Applausi, bandiere dei partiti e un entusiasmo non sempre frequente alle manifestazioni elettorali.

Per l’ex presidente della Croce Rossa c’erano tutti i big, tranne Silvio Berlusconi, che in un caloroso videomessaggio ha rivendicato il ruolo del suo partito nella coalizione, strappando anche sorrisi alla platea con il suo augurio per Rocca, suggellato da un ecumenico ”Forza Lazio, Forza Roma, Forza Italia”.

Nelle prime file dell’Auditorium c’era praticamente mezzo governo. Con il presidente dal Consiglio, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Guido Crosetto, Gennaro Sangiuliano, Francesco Lollobrigida, Orazio Schillaci. E ancora Maurizio Gasparri, Maurizio lupi (Nm) e Antonio de Poli (Udc), Marco Marsilio, Marco Scurria, Fabio Rampelli, Giovanni Donzelli. 

La profezia della Meloni: “Francesco Rocca non leggere niente, arriveranno altri attacchi”

Il premier Meloni nel suo intervento ha spiegato le ragioni della candidatura di Francesco Rocca. “È un’eccellenza italiana conosciuta nel mondo”. Per poi sottolineare, la “ipocrisia enorme della sinistra, una ipocrisia sul fatto che Rocca venga attaccato per la sua storia da chi ci dice che il carcere duro è troppo duro e che le droghe devono essere legalizzate. E’ una grande ipocrisia perché la storia di Rocca è quella che ti mostra che le persone possono cambiare quando affrontano il loro passato, quando si assumono le loro responsabilità e guardano avanti”.

A questo proposito, la leader di FdI ha dato un consiglio spassionato al candidato. Nell’ultima settimana di campagna elettorale, ha preconizzato la Meloni, “i colpi bassi si intensificheranno, ma siamo vaccinati: prima, seconda, terza e quarta e quinta dose. A Francesco Rocca dico di non leggere niente. Non farti condizionare, ragiona con la tua testa e vai avanti. Non avere paura, mai”.

Rocca: “Regione abbandonata da dieci anni dalla sinistra”

Rocca, che in questa campagna elettorale ha dovuto schivare gli schizzi di fango della sinistra, ha ricordato alla platea la situazione della Regione Lazio.  “Sento ogni giorno il grido di dolore di una Regione completamente abbandonata a se stessa da dieci anni. Un grido di dolore che arriva dai nostri territori. Se noi a Roma ci sentiamo cittadini di serie B, nelle altre province si giocano altri campionati, si sentono cittadini di serie C, D”. “La Sanità nel Lazio è allo sfascio – dice l’ex presidente della Croce rossa – liste di attesa di mesi, giorni nei Pronto Soccorso prima di avere un letto. Questa non è dignità. Assistiamo a una vergogna a cui dobbiamo porre rimedio”.

“D’Amato fa il fenomeno, Gualtieri scompare come un Pokemon”

L’avvocato penalista, impegnato da tempo nel volontariato, ha arringato la platea sulle millanterie del candidato Pd. “A me quello che brucia è che D’Amato faccia il fenomeno del Covid quando sono le straordinarie migliaia di donne e uomini del servizio sanitario regionale che hanno reso possibile uno sforzo corale. Tutti hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo. Forse anche l’organizzazione che ho presieduto che ha fatto due milioni di vaccinazioni in questa regione”.

Non sono mancate neanche le stilettate al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Prima o poi dovrà palesare, uscire dal palazzo e spiegare come risolve il problema della viabilità sulla via Ardeatina” nei pressi del termovalorizzatore. “Roma – ha ironizzato Rocca – ha un sindaco desaparecido, che non sa ascoltare le istanze della città, si è creato la figura dell’uomo Pokemon, scompare quando lo ritiene opportuno ma lo cercherò e, se lo troverò, gli chiedero’ di fare chiarezza”.

Lupi: “Non riusciranno a dividerci”

Prima degli interventi di Meloni e Rocca, erano saliti sul palco, presentati da Pino Insegno, gli altri leader del centrodestra. Interventi aperti dal senatore Udc e presidente nazionale del partito, Antonio De Poli. “Una volta, Francesco hai detto una frase che mi ha colpito – ha detto De Poli rivolto al candidato governatore – Oggi abbiamo una regione senz’anima. La nostra coalizione ambisce alla vittoria perché ha un’anima. E quell’anima sei tu Francesco! E’ l’anima della solidarietà e del volontariato, di chi sa cosa vuol dire essere accanto a chi è più in difficoltà”.

Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi ha invece ricordato le linee guida della coalizione. “Dopo dieci anni gli italiani hanno deciso di riaffidare la responsabilità alla politica e al centrodestra che è unito da 30 anni, nonostante tutti tentino di dividerci. In questi 100 giorni il governo ha scelto una direzione: la responsabilità, responsabilità di assumere delle scelte in favore dei cittadini”.

Salvini: “Vinciamo in Lombardia e nel Lazio e manteniamo le promesse”

“Con il governo Meloni l’Italia è tornata a essere protagonista” a livello internazionale, ricorda Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ribadendo che “quello del centrodestra non è un matrimonio di interesse, ognuno è fiero della propria identità. C’è una visione comune della società e della vita”. Una linea ribadita da Matteo Salvini, che ha enfatizzato il dato sulle case popolari: “A Roma ne assegnano appena 300 l’anno, quante ne assegna Trieste, che ha solo 250mila abitanti”. La prossima settimana, ha detto ancora il ministro delle Infrastutture, “ci deve contraddistinguere il sorriso. Con il sorriso andiamo a vincere nel Lazio e in Lombardia. Francesco, il difficile sarà fare, il giorno dopo, quello che questo governo sta facendo, e cioé mantenere, una per una, tutte le promesse”.

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