Cospito, la linea dura di Berlusconi: «Sul 41-bis nessuna trattativa con mafiosi e terroristi»

2 Feb 2023 11:24 - di Redazione
Berlusconi

Garantisti a tutto tondo, ma senza cedimenti a chi pretende, in nome della violenza, di piegare il corso della giustizia. È questo, in estrema sintesi, il senso dell’intervista rilasciata al Giornale da Silvio Berlusconi. Il caso-Cospito non ha lasciato indifferente l’ex-premier che ha pronunciato in merito parole chiare e ferme. «L’Italia – ha esordito – non deve piegarsi a nessun ricatto e a nessuna minaccia. Sulle regole dello Stato di diritto non si tratta con nessuno». Berlusconi approva dunque senza riserve l’atteggiamento adottato dal governo nei confronti dello sciopero della fame portato avanti da Cospito per protestare contro il regime carcerario del 41-bis. «Bisogna operare, come del resto si sta facendo, senza nessuna trattativa e nessuna concessione fuori dalla legge», ha affermato.

Così Berlusconi a Il Giornale

Nel corso dell’intervista, il Cavaliere ha rivendicato il suo garantismo, ma ha anche ribadito la necessità di punire i colpevoli, «anche in maniera severa». Berlusconi ha soppesato ogni parola. Dapprima ricordando che il diritto alla tutela della salute va riconosciuto a tutti, detenuti, compresi: «È un principio sacro». E poi sottolineando come il carcere non debba diventare «un luogo di tortura, di violenza, di promiscuità». Diversamente, ha argomentato Berlusconi, non sono non rieducherebbe, ma farebbe diventare un «vero criminale anche chi è stato punito per una colpa lieve». Senza ovviamente trascurare «chi è in carcere in attesa di giudizio e spesso poi viene assolto perché innocente».

«Costruire nuove carceri»

L’ex-premier ha parlato anche del sovraffollamento. Attualmente, a fronte di 50mila posti-letto vi sono 55mila detenuti. «Il grado di civiltà di un Paese dipende anche dalla condizione delle sue carceri», ha puntualizzato. Non siamo messi troppo bene se, come ha ricordato il leader azzurro, «in alcune carceri vi sono 12 detenuti in una cella, con un solo bagno in condizioni precarie». Non stupisce, perciò, se il risultato «è un suicidio ogni tre giorni». Occorre costruire nuovi istituti di pena e ampliare la possibilità di espiare pene alternative. Berlusconi lo ha sottolineato con forza, rivendicando in proposito la sua «cultura cristiana». «Mi vergogno di vivere in un Paese che tratta degli esseri umani in questo modo, anche se – ha concluso – sono esseri umani che hanno sbagliato».

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