Zelensky: non so se Putin è ancora vivo. Il Cremlino: lo è, rassegnatevi. E minaccia guerra globale

19 Gen 2023 12:46 - di Redazione
Zelensky

“Non capisco bene con chi parlare e di cosa. Non sono sicuro che il presidente della Russia sia proprio lui. Non capisco bene se sia vivo e chi prenda le decisioni”. Lo ha detto a in collegamento video con il World Economic Forum di Davos il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo di non comprendere nemmeno “come si possa promettere una cosa ai leader europei e il giorno dopo lanciare un’invasione su vasta scala di un paese. Non capisco bene con chi abbiamo a che fare. Quando diciamo “colloqui di pace”, non capisco bene con chi dovremmo farli”.

Immediata la replica del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in conferenza stampa: “Il presidente russo Vladimir Putin è vivo, così come la Russia intera. E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe rendersene conto, rapidamente. E’ chiaro – ha aggiunto – che Zelensky preferirebbe che né Putin, né la Russia esistessero”.

“E’ chiaro che sia la Russia sia Putin – ha detto ancora Peskov – rappresentano un grosso problema per l’Ucraina di oggi e per Zelensky. Ed è chiaro che dal punto di vista puramente psicologico, Zelensky preferirebbe che né la Russia né Putin esistessero, ma prima se ne rende conto, prima l’Ucraina si rende conto che la Russia e Putin esistono ed esisteranno, e che prima o poi dovranno rinunciare a tutto ciò che è russo, meglio sarà per un paese come l’Ucraina”.

Zelensky parlando con i delegati di Davos ha anche affrontato i dubbi della Germania sull’invio di tank a Kiev. “Ci sono momenti nei quali non dovremmo esitare e dire: ‘Fornirò i tank se anche qualcun altro lo farà’. Non credo che questa sia la giusta strategia da seguire”. Un messaggio chiaramente indirizzato alla Germania e alle resistenze opposte dal cancelliere Olaf Scholz alla concessione del via libera alle forniture da parte di altri paesi dei carri di fabbricazione tedesca. I media tedeschi, tra questi la Sueddeutsche Zeitung, avevano riportato mercoledì sera la notizia che Scholz è ora pronto a concedere la consegna di Leopard a condizione che Washington fornisca carri analoghi.

Il Cremlino ha avvertito intanto che l’invio di nuove armi in Ucraina da parte dei governi occidentali porterebbe il conflitto a “un nuovo livello qualitativo”. Il portavoce Peskov ha assicurato che “la mera discussione sulla possibilità di inviare nuove attrezzature, come i carri armati, alle forze ucraine è estremamente pericolosa”. E ha sottolineato che questo tipo di aiuto militare potrebbe danneggiare la sicurezza europea e persino globale.

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