Valditara: «Con l’ultimo contratto realizzato il più importante aumento di risorse per gli insegnanti»

24 Gen 2023 17:56 - di Eleonora Guerra
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Trovare «sempre più risorse per la scuola», anche attraverso «nuove modalità di finanziamento» per «valorizzare il ruolo degli insegnanti», offrendo in questo modo anche nuove opportunità ai ragazzi. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è tornato sul tema dell’impegno del governo per realizzare una scuola che sia davvero del merito e che riesca a coinvolgere tutti gli studenti, anche quelli che oggi se ne allontanano.

Valditara: «Penso alla scuola come una grande comunità»

«Io penso alla scuola italiana come una grande comunità, non solo di insegnamento e di apprendimento, ma anche di azione di vita. Penso a una grande comunità che realizzi quella alleanza fra famiglie, studenti, docenti, parti sociali, proprio finalizzata alla valorizzazione della persona», ha detto il ministro a Radio Vaticana. «Sono 75 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione che mette al centro la persona – ha proseguito – e da qui anche la mia iniziativa, volta a valorizzare i talenti, volta a valorizzare dunque l’individualità di ciascuno studente, a tirar fuori le abilità, le predisposizioni, le capacità di ciascun ragazzo». «Ecco da qui l’idea del docente tutor, la centralità dell’orientamento per essere vicini anche alle famiglie nel momento anche della scelta del percorso formativo dei propri ragazzi. Io penso – ha chiarito Valditara – che sia fondamentale costruire la scuola italiana all’insegna di questi principi».

La lotta alla dispersione scolastica: «Dobbiamo agire molto energicamente»

Il ministro, quindi, si è soffermato sul tema della dispersione, che «è fondamentale». «Io voglio agire molto energicamente», ha sottolineato Valditara, ricordando di aver «creato anche un gruppo di lavoro molto qualificato per studiare delle iniziative soprattutto in quelle aree del nostro Paese dove più alta è la dispersione». «Noi – ha avvertito – non possiamo perdere dei ragazzi. Noi non possiamo lasciare indietro qualcuno, dobbiamo aggredire il tema della dispersione». «Poi – ha aggiunto – c’è il tema dei neet. Abbiamo stanziato delle risorse proprio per la formazione di quei ragazzi che magari addirittura percepiscono il reddito di cittadinanza, ma non studiano, non lavorano, non si formano». «Noi non possiamo accettare che un ragazzo rimanga inerte, perché vuol dire che non ha fiducia nel proprio futuro. La grande sfida è proprio quella di focalizzare l’attenzione del Ministero, l’azione del governo, delle istituzioni sempre più su recupero e coinvolgimento».

Nell’ultimo contratto «il più importante aumento di risorse per il personale della scuola»

Al centro di questi ragionamenti ci sono gli insegnanti, che il governo vuole valorizzare e anche gratificare in termini economici. «Con l’ultimo contratto – ha ricordato il ministro – noi abbiamo realizzato il più importante aumento di risorse per il personale della scuola, sono a regime 124 euro al mese in più. Molto poche certamente, ma indubbiamente è stato il più alto aumento, e a questo risultato ha contribuito il fatto che siamo riusciti a ottenere ulteriori 100 milioni dal Mef, che abbiamo destinato 350 milioni di euro destinati a progetti di valorizzazione invece a sostenere gli stipendi. E quindi è stato un primo passo».

Valditara: «Serve un grande sforzo, anche di fantasia, per trovare sempre nuove risorse»

«Io ritengo – ha aggiunto Valditara – che ci debba essere un grande sforzo anche di fantasia per trovare sempre più risorse, risorse pubbliche, ma anche risorse private, nuove modalità di finanziamento della scuola, perché il tema soprattutto della valorizzazione degli insegnanti è un tema centrale. Valorizzeremo, tra l’altro da subito gli insegnanti più formati che svolgeranno particolari funzioni. Penso per esempio alla funzione del tutor, cioè di quel docente che dovrà coordinare in una logica di squadra il lavoro di personalizzazione, della formazione dei ragazzi e che dovrà seguire quei ragazzi che fanno più fatica, che rischiano di rimanere indietro, oppure quei ragazzi che sono talmente bravi che in classe si annoiano. Quindi – ha concluso il ministro – questo docente sarà pagato in più, abbiamo le risorse, sia per attività curricolari che per attività extracurricolari».

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