Scuola, Valditara: contro di me striscioni provocatori che mi ricordano gli anni di piombo

13 Gen 2023 11:54 - di Redazione
Valditara

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara torna a condannare le scritte e le dichiarazioni esaltate degli studenti che lo hanno inserito tra i mandanti morali delle morti bianche sul lavoro dopo che l’Inail ha negato negato il risarcimento allo studente Giuliano De Seta. Il ragazzo è morto lo scorso settembre mentre svolgeva il suo percorso di alternanza scuola-lavoro.

Il messaggio sugli striscioni apparsi davanti al Ministero dell’Istruzione che accusavano il ministro di essere tra i mandanti della morte di tre studenti nell’alternanza scuola-lavoro, assieme a Confindustria e a Draghi, sono per Valditara inaccettabili. “Mi ricordano analoghi striscioni apparsi 40anni fa e che hanno portato ad una conflittualità degenerata in atti che non vorrei neppure ricordare, è un messaggio che mi ricorda tanto alcuni striscioni negli anni di piombo“.

“Oltretutto uno striscione palesemente provocatorio e ignorante – ha aggiunto Valditara intervistato da Radio 24 – perché sono ministro solo dallo scorso ottobre e non c’entro nulla, così come non c’entra nessun ministro in generale, con quanto avvenuto tragicamente in passato”. “Il tema, affrontato ieri assieme al ministro del lavoro e alle parti sociali, è che gli ambienti scolastici siano più sicuri e che l’alternanza venga svolta in totale sicurezza“.

L’alternanza resta fondamentale – sottolinea il ministro – “perché è impensabile che un ragazzo abbia solo una preparazione teorica, deve sapere invece come funziona un determinato macchinario. L’ampliamento dei risarcimenti annunciato dall’Inail va benissimo ma non ci basta perché significa che e’ avvenuto un fatto che non deve succedere. La prevenzione come si realizza? Innanzitutto – ha spiegato Valditara – creando un albo regionale delle aziende disponibili che devono anche essere certificate proprio sulla sicurezza, poi dando delle indicazioni che devono essere verificate dalle scuole e controllate prima di concludere un accordo di alternanza con l’azienda ospitante. E, infine, non lasciando solo il ragazzo. Perché spesso fatta la convenzione tutor scolastico e tutor aziendale non si parlano”.

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