Scuola-lavoro, Valditara: “La normativa va riscritta, al primo posto sicurezza e tutele sanitarie”

7 Gen 2023 9:32 - di Alessandra Parisi

Rivedere subito le norme sull’alternanza scuola-lavoro. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara non ha dubbi. E lo ripete in un’intervista al Corriere della Sera, dopo aver saputo che la famiglia del 18enne morto lo scorso settembre durante uno stage non avrà risarcimenti.

Valditara: rivedremo subito l’alternanza scuola-lavoro

“Già la prossima settimana si riunirà il tavolo sulla sicurezza sul lavoro. D’intesa con la ministra del Lavoro Calderone, abbiamo deciso di rivedere la normativa. Nella direzione di un rafforzamento delle tutele sanitarie, assistenziali, assicurative. Dobbiamo dare ai nostri giovani maggiori garanzie rispetto a quanto si è fatto finora”. Valditara pensa a nuove condizioni perché l’alternanza possa svolgersi in sicurezza. Il problema è assicurare il corretto funzionamento del sistema esistente“.

Al primo posto i temi della sicurezza

Per il titolare di viale Trastevere, infatti, lo studente deve essere formato innanzitutto sui temi della sicurezza sul lavoro. E non può essere lasciato solo nel suo percorso di scuola-lavoro. “Un ruolo cruciale è l’adeguata formazione del tutor scolastico. Chiamato a gestire e valutare insieme al tutor aziendale l’esperienza lavorativa collegata alla parte teorica. Che la giustifica e la sorregge”. Valditara non ha dubbi: “Occorre semplificare le procedure amministrative e trovare incentivi per le aziende. Così da ampliare la platea dei soggetti disposti a ospitare gli studenti. Con requisiti alti in termini di sicurezza. E idonei a offrire ambienti di lavoro che siano realmente luoghi di apprendimento”.

L’alternanza è un pilastro nel percorso formativo

Rivedere totalmente le condizioni ma non la filosofia che ispira il progetto. “L’alternanza scuola-lavoro è un pilastro fondamentale nel percorso formativo. In particolare per quei ragazzi che frequentano le scuole tecniche e professionali”. Non è immaginabile – spiega Valditara nell’intervista – formare un buon tecnologo solo con una istruzione teorica. “Non è un caso che sia la parte prevalente della formazione tecnico professionale in Germania e Svizzera. E sia diffusa anche nel Regno Unito e in Francia”.

Cellulare in classe, chi mi contesta non ha letto la norma

Una battuta infine è sul divieto del cellulare in classe. “Chi ha criticato la mia circolare sull’uso del cellulare non l’ha letta. Facciamo riferimento esplicito all’importanza del Piano nazionale della scuola digitale e alla centralità della cittadinanza digitale. L’uso del cellulare per finalità didattiche è espressamente riconosciuto”.

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