Pasolini, petizione online per riaprire le indagini sulla morte dopo le dichiarazioni di Abbatino

17 Gen 2023 13:17 - di Redazione

Riaprire le indagini sulla morte di Pier Paolo Pasolini: è quanto si chiede con una petizione on line lanciata dall’avvocato Stefano Maccioni, il legale che fece riaprire le indagini nel 2009 e che ha assistito il cugino di Pasolini, ucciso a Ostia nel 1975. La decisione – ha riferito il penalista – è stata presa alla luce delle dichiarazioni del dicembre scorso davanti alla Commissione antimafia da Maurizio Abbatino, in passato legato alla Banda della Magliana.

Pasolini, petizione per riaprire le indagini lanciata la legale

“L’uomo ha dichiarato di aver effettuato il furto delle pizze del film ‘Salò e le 120 giornate di Sodoma’ su commissione. In pratica Pasolini sarebbe stato ‘attirato’ all’Idroscalo di Ostia per riottenere quelle pizze in cambio di denaro” afferma Maccioni. Per l’avvocato quindi “si aprono nuovi ulteriori importanti scenari investigativi che necessariamente devono essere realizzati”. “Per questo motivo ci appelliamo affinché, a 47 anni dall’omicidio di Pasolini, la Magistratura disponga la riapertura delle indagini per arrivare alla verità. Vogliamo sapere come, perché e da chi è stato ucciso Pier Paolo Pasolini. Una risposta che pretende ogni cittadino – aggiunte il legale – che sosterrà la nostra battaglia firmando questa nuova petizione. Che è accessibile al sito change.org. Una volta raccolte le firme necessarie presenterò una istanza il prossimo 5 marzo a 101 anni dalla nascita del grande intellettuale”.

Pasolini, le dichiarazioni dell’ex banda della Magliana, Abbatino

Il delitto di Pier Paolo Pasolini, ucciso la notte tra l’1 e il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia, dopo mezzo secolo, resta “insoluto”; e anche se “appaiono ormai del tutto improbabili soluzioni di carattere giudiziario, resta utile, in prospettiva storica, che le ricerche sul movente e sulle modalità dell’aggressione che causarono la morte, entrambe mai chiarite, siano eventualmente riprese”. È quanto ha sottolineato la commissione parlamentare Antimafia che a dicembre ha approvato una relazione, ora resa pubblica, proprio sul caso dello scrittore e regista nell’anno del centesimo anniversario della nascita.

 

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