La Russa: «Il Senato si costituirà parte civile contro gli autori del blitz». Gli attivisti: “Noi continueremo”

3 Gen 2023 19:19 - di Adriana De Conto
La Russa blitz Senato

«Il Senato si costituirà parte civile» nel procedimento contro gli ambientalisti di Ultima Generazione che lunedì mattina hanno imbrattato la facciata di Palazzo Madama Senato, coprendo di vernice rossa il portone e alcune finestre del piano terra. Lo ha annunciato lo stesso presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante la riunione del Consiglio di Presidenza. “Ho deciso con il conforto unanime dell’ufficio di presidenza, anche se con qualche cenno di titubanza da parte di una vicepresidente, di costituirci parte civile contro gli autori di questo gesto”.

La Russa: “E’ nostro diritto costituirci parte civile contro eposodi di teppismo”

“A noi – ha aggiunto La Russa- non interessano modifiche normative, non vogliamo pene esemplare o reati specifici. Semmai nella discrezionalità nell’ambito dei magistrati un atteggiamento consapevole dell’importanza dei palazzi delle istituzioni. Ma è nostra facoltà e diritto costituirci parte civile per richiedere ristori dei danni materiali e morali. E questo il Senato lo farà contro coloro che si sono macchiati di questo gesto fuori luogo e che non aiuta la causa dell’ambiente. Anzi va nella direzione opposta assimilandola a episodi di puro teppismo”.

La Russa: “Accorgimenti sulla sicurezza, ma senza chiudere il Senato”

Ricordiamo che il giudice per le direttissime del tribunale di Roma ha convalidato gli arresti per gli attivisti Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini, disponendo la scarcerazione. Il processo per i tre attivisti, accusati di danneggiamento aggravato, si avrà il 12 maggio. La procura aveva sollecitato la misura dell’obbligo di dimora per i tre indagati. Ricordiamo anche che la bravata è stata giustificata dall’armata di sinistra, da Capanna ai grillini. Spiega ancora La Russa: “Abbiamo riunito l’ufficio di presidenza prontamente, abbiamo parlato delle misure di sicurezza e, su mia proposta abbiamo deciso di affidare ai questori il compito di valutare degli accorgimenti migliori ma senza chiudere il Senato”. “Benché la Camera e il palazzo del governo siano abbondantemente protetti in misura diversa dal Senato, noi riteniamo che basti qualche piccolo accorgimento. Perché vogliamo che il Senato rimanga il più possibile a contatto con la gente. Senza farci spaventare, intimorire o condizionare da quattro ragazzotti che pretendono di cambiare il mondo lanciando un po’ di vernice”, ha aggiunto il presidente del Senato.

Blitz al Senato, gli attivisti in libertà provocano ancora

Gli attivisti rivendicano di essere nel giusto e proseguono nelle loro farneticazioni: “L’arresto è stato eccessivo, a nostro modo di vedere, perché noi abbiamo spruzzato vernice lavabile sulla facciata del Senato che infatti dicono essere stata già pulita. Questo sarebbe un imbrattamento invece è stato interpretato come un danneggiamento, per cui vale l’arresto in flagranza, cosa che non vale per l’imbrattamento. Quindi è stata un’interpretazione eccessiva secondo molti legali che si sono espressi sul tema”.

“Avanti con la disobbedienza”

E alla politica dicono: “Si dichiarino colpevoli per crimini contro l’umanità; e noi siamo la parte civile in questo processo che è il processo del secolo”. Lo dice all’Adnkronos Laura Paracini, attivista di Ultima generazione. Per nulla pentiti e sul piede di guerra nella loro ecofollia. “La nostra linea di azione non è mai cambiata, questa è la prima volta che riceviamo questo tipo di copertura per un’azione diretta a un palazzo del potere – ha aggiunto all’Adnkronos Alessandro Sulis -. Abbiamo già fatto molte azioni, l’ultima è solo quella che ha avuto più impatto sui media. Continueremo ad andare avanti e a mischiare diverse forme di disobbedienza civile”.

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