Caos Covid in Cina, Vaia: Pechino va costretta alla trasparenza. L’Oms mandi scienziati a verificare

7 Gen 2023 20:10 - di Prisca Righetti
Vaia

Sul caos Covid in Cina Vaia non ha dubbi: l’Oms deve mandare a Pechino un pool di scienziati che verifiche la situazione reale sul posto. Il Covid rialza la testa in Usa e scatena un nuovo inferno nel gigante asiatico, rinfocolato con l’allarme per possibili nuove varianti. Una situazione che, ha commentato il direttore generale dell‘Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia – ospite di Non è un Paese per giovani su Rai Radio 2 – «ci deve preoccupare il giusto». «Da quello che abbiamo visto a Fiumicino, dove abbiamo testato e sequenziato i passeggeri cinesi, abbiamo trovato varianti già presenti da tempo in Europa e quindi in Italia. Sono varianti e sotto-varianti ampiamente coperte dai nostri vaccini e dall’immunità ibrida: quella data dall’immunizzazione più il contagio. Poi – rassicurando sul punto – aggiunge: il nostro Paese per ora è molto ben protetto».

Covid, Vaia: la Cina non è trasparente. L’Oms mandi scienziati a verificare sul posto

Nonostante la ricognizione ottimista, Vaia però non lesina osservazioni polemiche sullo stato d’allerta. Nè a Pachino, né all’Oms. Tanto che, sempre sulla questione Cina, rileva: «L’Oms si sta un po’ risvegliando. Ma l’avrei voluto un po’ più incisivo in questa fase. Noi abbiamo bisogno di maggior trasparenza. Di andare oltre la visione del cortile. Perché non ci si salva da soli. Se io vaccino il mio Paese, e poi faccio entrare tutte le persone sintomatiche, non faccio un buon lavoro. Chi ha criticato, secondo me sbagliando, la scelta italiana, ora vede che tutti gli altri Paesi europei ci sono venuti dietro – ha aggiunto Vaia –. Ora però dobbiamo far in modo che l’Oms costringa la Cina a rendere i dati più trasparenti. Fino a mandare un trust, un gruppo di scienziati internazionali nel Paese asiatico a vedere come vanno le cose».

Gasparri: «Bene Vaia, sì a missione internazionale sul Covid in Cina»

E in appoggio alle argomentazioni del direttore generale dello Spallanzani, arrivano nel pomeriggio anche le parole del vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (FI). Il quale, a riguardo ha dichiarato di sostenere «con convinzione la proposta del direttore generale dell’Istituto per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, di inviare una missione internazionale in Cina. Vaia, in un’intervista, ha detto che bisogna “creare un pool di scienziati che vada in Cina per capire cosa sta realmente accadendo. Perché arrivano notizie e immagini raccapriccianti. La Cina non sta brillando certo in trasparenza. E bisogna capire quale sia la verità. Se non acconsentirà a questo scambio scientifico, bisognerà pensare a delle misure”. Chiarissime le parole di Vaia e condivisibili», ha rilanciato il senatore azzurro.

Covid, Vaia sulla Cina, Gasparri rilancia: «L’atteggiamento di Pechino non può più essere tollerato»

Gasparri poi ha anche ribadito: «Da tempo denuncio le gravi colpe dei cinesi che non danno notizie. Che non agiscono in modo trasparente e stanno esponendo a grandi pericoli la propria popolazione, vessata da una dittatura comunista. Con conseguenze che si possono estendere, come già è accaduto negli anni passati, all’intero Pianeta. L’atteggiamento cinese – aggiunge l’esponente forzista – non può essere ulteriormente tollerato. E, come dice Vaia, “l’Oms deve essere più incisiva e permettere che si vada in Cina”. Cosa esistono a fare questi organismi internazionali se non muovono un dito?». E ancora. «La Cina è una bomba biologica, come ha detto nei giorni scorsi il professor Bassetti. È una minaccia per la salute del Pianeta. Bisogna intervenire ponendo fine a questa arroganza del dittatore comunista Xi Jinping – ha concluso Gasparri – che impedisce controlli e alimenta contagi in ogni parte del mondo».

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