Africa, l’Italia torna protagonista. La Meloni al premier algerino: «Il Mediterraneo ci unisce»

23 Gen 2023 9:35 - di Valerio Falerni

«Il Mediterraneo ci unisce». Così, in un tweet, Giorgia Meloni ha sintetizzato «il fruttuoso incontro» con il primo ministro algerino Aymen Benabderrahmane. Un’intesa, quella tra Italia e Algeria, che ha trovato nuovo vigore nel Piano Mattei, dal nome del fondatore dell’Eni, morto in un misterioso incidente aereo il 27 ottobre del 1962. È a lui che la premier si è ispirata nell’immaginare il nostro Paese come l’hub del gas nel Mediterraneo. Un progetto di grande respiro geopolitico finalizzato ad azzerare entro due anni la nostra dipendenza dal gas russo per sostituirlo con quello algerino e distribuirlo in tutta la Ue. Secondo le stime del governo, entro cinque anni l’Italia potrebbe cominciare a smistare ai partner dell’Unione oltre 60 miliardi di metri cubi di gas. Si partirebbe con Germania, Austria e Ungheria.

Oggi si chiude la visita della Meloni in Algeria

In questo quadro, è fortemente significativa la  visita odierna (seconda giornata della premier ad Algeri) ai “Giardini Mattei“, inaugurati nel 2021 dal presidente Mattarella. L’omaggio al fondatore dell’Eni chiuderà la missione in Algeria, nazione – è opportuno sottolinearlo – dove operano circa 200 aziende italiane. Un primo esempio del rafforzamento dell’interscambio commerciale tra Italia e Algeria si avrà proprio questa mattina con la firma tra l’Eni, il cui ad Claudio Descalzi (come, del resto, Carlo Bonomi, presidente di Confindustria) è presente nella delegazione che ha accompagnato la premier dall’altra parte del Mediterraneo.

Il nostro Paese favorirà la transizione ecologica

La missione in Algeria, dunque, segna la ripresa del protagonismo italiano sulla sponda africana dell’ex-Mare Nostrum. Una risposta alla nostra “espulsione” dallo scatolone libico per iniziativa franco-turca favorita dall’insipienza del nostro governo dell’epoca, il Conte2. Con l’esecutivo Meloni la musica sta cambiando. Prova ne sia che mentre la premier si trova ad Algeri, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è volato in Egitto. In entrambi i casi,  l’Italia si impegna a favore la transizione ecologica (primo passo è la de-carbonizzazione) dei Paesi nordafricani, ma – come ha sottolineato di recente la Meloni – «senza intenti predatori e con grande spirito di collaborazione». Un progetto ambizioso e di grande respiro. Era proprio di questo che avevamo bisogno.

 

 

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