Rocca: “La Regione Lazio è stata ferma 10 anni, nella mia giunta persone capaci e competenti”

22 Dic 2022 15:08 - di Penelope Corrado
Francesco Rocca Regione Lazio

“La Regione è stata ferma per 10 anni”: lo sottolinea in un’intervista all’Adnkronos Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, sottolineando che con il principale sfidante, il candidato del centrosinistra Alessio D’Amato, “la competizione sarà sui fatti”.

Una competizione “sicuramente molto rispettosa sul profilo umano, ma basata sui fatti, sui progetti e le idee, su quello che si è fatto e non si è fatto in dieci anni. In dieci anni si poteva cambiare il volto della Regione e questo non è avvenuto, è sotto gli occhi di tutti”. Secondo Rocca il giudizio sulla Regione Lazio non può limitarsi alla gestione dell’emergenza Covid: “Credo che i cittadini siano più maturi: è come se il Covid avesse congelato la nostra percezione tanto è stato forte l’impatto sulle nostre vite, ma ora che torniamo alla normalità, la nostra normalità è anche peggiore di quella prima del Covid”.

Se verrà eletto la sua giunta sarà composta da “persone capaci e competenti”, dice il presidente uscente della Croce rossa. “Scontata” la presenza delle donne, Rocca aggiunge che fare nomi è “prematuro” anche se “di persone capaci, che hanno voglia di mettersi in gioco ne conosco tante”. “Al tempo opportuno, dopo le elezioni, si lavorerà per dare al Lazio una squadra all’altezza di una sfida enorme”, conclude.

“Sul termovalorizzatore il Pd è schizofrenico”

“Il programma lo presenteremo nei prossimi giorni, ci stiamo lavorando. La sanità, è sotto gli occhi di tutti, è allo sbando e servono interventi correttivi. Oggi nel Lazio non possiamo parlare di un servizio sanitario universale: i cittadini aspettano mesi per le prestazioni assistenziali, ambulatoriali o per un intervento chirurgico. C’è la necessità di riappropriarsi del governo delle prestazioni: il ‘Recup’ non esprime appieno il potenziale”. Rocca poi delinea le priorità sulla sanità. “Se si vuole prenotare una visita nelle tante strutture accreditate, si devono chiamare le singole strutture invece bisogna fare in modo che ci sia il pieno governo delle prestazioni anche su questo”, continua Rocca secondo il quale “bisogna inoltre trovare risorse sufficienti per fare sì che le prestazioni aggiuntive del personale sanitario consentano l’abbattimento delle liste d’attesa coerente con i bisogni di cura dei nostri cittadini”. Tra i primi interventi, conclude Rocca, proprio quello sul “Recup” e per impostare una “programmazione seria”.

Rocca sulla sfida per la Regione Lazio: “Con D’Amato sarà una competizione leale”

Nell’intervista all’Adnkronos, Rocca affronta anche il tema del termovalorizzatore di Roma. “C’è una legge dello Stato, non è competenza della Regione. C’è schizofrenia politica sul caso: una Regione che fa un piano senza termovalorizzatore e lo stesso partito che lo mette. La cosa più importante – prosegue il candidato del centrodestra – è che venga chiuso il ciclo dei rifiuti e siano superate le discariche: su questo ci sarà coerenza da parte mia e bisogna fare in fretta”.

Quindi l’ex presidente della Croce rossa rivela: “Mi ha chiamato Zingaretti, mi ha fatto in bocca al lupo”. Nei giorni precedenti, inoltre, “D’Amato mi ha chiamato dicendomi che, nel caso di una mia candidatura, sarebbe stata una sfida leale; è stata una telefonata molto cordiale”. “In questi giorni incontrerò i coordinatori regionali per mettere a punto il programma di governo e le tappe della campagna elettorale”, ha continuato Rocca.

Riguardo alle critiche per la vicenda di una condanna per droga quando era ragazzo, Rocca risponde: “Umanamente è doloroso, sono passati 38 anni e credo di aver dimostrato quello che valgo, le mie capacità professionali. Rimestare sulla vicenda, che non voglio sminuire, è doloroso. Mi auguro una campagna civile, basata sui programmi e sulla capacità del fare: la complessità di questa Regione merita che si voli alto e non si ceda a pruderie su vicende di 38 anni fa”.

 

 

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