Lazio, Rocca attacca il modello Zingaretti: «Ha creato una sanità per pochi. Noi rimedieremo»

29 Dic 2022 14:01 - di Michele Pezza
Rocca

Alle emergenze è abituato da lungo tempo. Nei panni di presidente della Croce Rossa italiana ne ha affrontate e risolte tante. E ora che il centrodestra lo ha unitariamente designato alla guida della regione Lazio, Francesco Rocca non solo non si tira indietro ma mostra di avere idee ben chiare e soluzioni praticabili. «Sono sfide diverse – confida a Libero -. Nel ruolo che ho ricoperto dopo un terremoto o dopo un conflitto occorreva dare delle risposte istantanee per poi lasciare allo Stato il compito di ricostruire. Qui invece occorre dare risposte immediate ma anche accompagnare in maniera strutturale tutto ciò che è necessario per far tornare a crescere il Lazio».

Francesco Rocca intervistato da Libero

I sondaggi lo danno vincente, ma Rocca preferisce concentrarsi sui problemi, soprattutto quelli che angosciano «pendolari e imprenditori». La grande questione, tuttavia, resta la sanità, che è anche la voce più imponente di ogni bilancio regionale. Tanto più che a sfidarlo è Alessio D’Amato, l’assessore che ha gestito la fase pandemica per conto nella giunta Zingaretti. Rocca non teme confronti: «Non possiamo misurare il tasso di qualità della sanità laziale solo sulla base della risposta emergenziale del Covid». I problemi, infatti, sono anche altri. E l’ex-presidente della Cri li conosce a menadito. «Manca – spiega – una regia sulla gestione delle liste di attesa. È diventata una sanità per pochi. Per chi se la può permettere. Un’umiliazione per i cittadini del Lazio a cui dobbiamo porre rimedio».

«Ricostruiremo Amatrice insieme al suo popolo»

Il candidato del centrodestra è critico con il Pd anche per la vicenda del termovalorizzatore di Roma. La definisce come una «ennesima schizofrenia». «Il centrosinistra che ha governato la Regione – ricorda Rocca – non voleva il termovalorizzatore ma lo stesso Pd al governo ha incaricato il sindaco di Roma come commissario per la realizzazione dell’impianto». L’impegno è cambiare musica. «Bisognerà impiegare il massimo delle tecnologie disponibili – annuncia – per fare in modo che il ciclo dei rifiuti non impatti sulla qualità di ciò che respiriamo». Infine, un pensiero su Amatrice, ancora ferita dal terremoto: «Vedere la burocrazia che ostacola i lavori è inaccettabile. Una delle nostre priorità – assicura – sarà proprio ricostruire Amatrice insieme al suo popolo».

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