Violenza a scuola, lavori socialmente utili? Gli addetti ai lavori dicono sì alla proposta di Valditara

22 Nov 2022 16:02 - di Eugenio Battisti

Lavori socialmente utili per gli studenti violenti in classe. La proposta avanzata dal ministro Valditara, contestata neanche a dirlo dai sindacati e dalla sinistra che denunciano una visione ‘paternalistica’, convince invece il mondo dell’istruzione e gli addetti ai lavori. Basta dare un’occhiata all’ultimo sondaggio di Orizzonte Scuola, testata specializzata in informazione scolastica. Che in meno di 24 ore ha raggiunto quasi 1000 utenti. Prova che l’escalation di episodi di violenza tra i banchi è particolarmente sentita.

Sondaggio Orizzonte Scuola, il 90% approva la proposta Valditara

La risposta al quesito sulla proposta del ministro dell’Istruzione è un plebiscito a favore. Circa il 90% degli utenti si è detto favorevole alla proposta del titolare del dicastero di Viale Trastevere. Solo una piccola parte degli intervenuti alla rilevazione, circa il 10%, si sono detti contrari all’idea di Valditara. La proposta – ricorda Orizzonte scuola – ha scosso l’ambiente politico: la Lega ha difeso l’idea del ministro, mentre l’opposizione, in particolare il Partito democratico, si è detto contrario affermando che la scuola non è un tribunale.

Lavori socialmente utili per gli studenti violenti

Ma che cosa ha detto di così scandaloso il ministro? Parlando dell’urgenza di trovare una soluzione al fenomeno ha riflettuto sulla possibilità di prevedere “forme diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole. Una cosa che mi è sempre parsa molto utile sono i lavori socialmente utili». Dello stesso parere Mario Rusconi, presidente dei presidi di Anp Roma. Che ha ricordato che lo Statuto degli studenti, in vigore sia per le scuole medie sia per le superiori da oltre un decennio, “prevede una serie di sanzioni verso quegli studenti che commettano atti indisciplinati, forme di violenza o procurino danni alla scuola”.

Il Pd dice no: la scuola non è un tribunale

Tra i primi a plaudire alla proposta Rossano Sasso, capogruppo Lega in commissione Cultura. “Bene l’idea di sanzionare gli alunni che si macchiano di episodi particolarmente significativi con l’ipotesi di svolgere lavori socialmente utili. Fermo restando che il ruolo fondamentale di ogni comunità educante non è quello di punire, ma appunto di educare”. Per il Pd, invece, invece, “sono dichiarazioni che riflettono una concezione punitiva delle istituzioni scolastiche. La scuola è un luogo di educazione e di istruzione chiamato a investire sulle persone, non è un tribunale”.

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