Province elette, la proposta di Calderoli piace al centrodestra e al Terzo polo

29 Nov 2022 13:37 - di Valerio Falerni
Calderoli

Rieccole: bistrattate da sempre, cancellate per demagogie e riesumate per necessità, le province tornano a far parlare di sé dopo la sciagurata riforma Del Rio. Merito del ministro Roberto Calderoli, che parlando ieri all’evento Lombardia 2030, si è detto convinto di un loro totale e completo ripristino, il che vuol dire ritorno all’elezione diretta del presidente e del Consiglio. Era ora, verrebbe da dire. E sì, perché si è capito che senza un ente intermedio di raccordo tra Stato, Regione e Comune, molti enti locali sono andati in difficoltà. Soprattutto quelli di piccole dimensioni e con scarse risorse, sia umane sia finanziarie, a disposizione.

Calderoli ne ha parlato a “Lombardia 2030”

L’idea lanciata da Calderoli ha ovviamente incrociato il favore di Fratelli d’Italia e dei berlusconiani. Meno scontato era quello del terzo polo. Naturalmente, ora bisognerà passare dalle parole ai fatti. E poiché di carne sul fuoco delle riforme istituzionali ce n’è tanta, la soluzione migliore sarebbe quella di procedere unitariamente per avere una visione complessiva. Per intenderci: autonomia differenziata delle Regioni, ripristino delle Province, presidenzialismo, superamento del bicameralismo paritario sono altrettanti capitoli di un unico libro che dev’essere aperto una sola volta e non di continuo attraverso interventi parcellizzati e slegati gli uni dagli altri.

Un unico disegno riformatore

Calderoli sa meglio di tutti che il disegno riformatore, soprattutto quando l’obiettivo è restituire efficienza alla macchina pubblica, dev’essere coerente in tutte le sue pieghe. Tanto più che in questi anni, nelle grandi aree urbane, le province hanno lasciato il posto alle Città metropolitane, tuttora vivacchianti a livello di meri contenitori demografici. Mettere ordine in tutta questa variegata congerie è un imperativo categorico che ha a che fare non solo con la tenuta delle istituzioni democratiche, ma anche con la competitività del sistema-Paese. L’importante, in ogni caso, è restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti anche al livello delle province.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *