Migranti, è la Francia a rimanere isolata: dalla Germania all’Olanda, i Paesi Ue si schierano con l’Italia

11 Nov 2022 20:43 - di Valeria Gelsi
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Cadono nel vuoto gli appelli di Parigi a isolare l’Italia. Alla richiesta della Francia di sospendere il Meccanismo di solidarietà per l’accoglienza dei migranti, infatti, sono già giunte risposte negative da Berlino e dal Lussemburgo, che hanno chiarito di non prendere in considerazione l’opzione. Particolarmente significativa risulta nello specifico la risposta della Germania, con la quale il governo francese aveva annunciato di voler organizzare nei prossimi giorni una riunione per definire «un quadro che permetta di trarre le conseguenze – erano state le parole di ieri del ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin – dell’atteggiamento italiano». Il governo tedesco, infatti, non solo ha chiarito che continuerà a rispettare il patto di solidarietà sui migranti, ma ha anche sottolineato che l’Italia sta facendo la sua parte, ricordando che ha accolto ben tre delle quattro navi Ong al centro delle discussioni di questi giorni.

La risposta di Germania, Olanda e Lussemburgo alla Francia

È stata l’agenzia di stampa Ansa a interpellare il ministero dell’Interno tedesco sulla richiesta francese. «Continueremo ad attenerci al Meccanismo di Solidarietà nei confronti dei Paesi che permettono l’approdo di migranti salvati in mare. Questo vale espressamente anche per l’Italia, che ha permesso lo sbarco di tre navi», ha chiarito un portavoce del ministero. Ugualmente, dal ministero degli Esteri lussemburghese, competente per l’immigrazione, hanno risposto che «non intendiamo sospendere la nostra partecipazione» al Meccanismo di Solidarietà e «continueremo a mostrare solidarietà». «Inoltre – ha aggiunto il portavoce, Dejvid Adrovic – speriamo che Francia e Italia riusciranno a risolvere molto presto la controversia, in modo tale che come europei possiamo continuare a cercare una risposta europea». Anche l’Olanda ha fatto sapere che non intende sospendere la sua partecipazione al meccanismo di solidarietà per la redistribuzione dei migranti, al quale partecipa non con i ricollocamenti, ma con l’erogazione di finanziamenti.

L’idea di accoglienza di Parigi

Dunque, il tentativo di mettere all’indice l’Italia si rivela un boomerang per la Francia, che non solo non ottiene seguito, ma finisce per ricavarne l’immagine del Paese che mette in discussione i patti e a rischio la possibilità di trovare una soluzione a livello europeo, mentre l’Italia rilancia la necessità del dialogo a livello comunitario e con la stessa Parigi. Il tutto mentre l’accoglienza riservata a Tolone ai 230 migranti della Ocean Viking si è risolta con un confinamento in una «zona di attesa internazionale», presidiata da un ingente spiegamento di polizia di frontiera, inserita in una zona militare, esclusa allo sguardo dei giornalisti e dallo stesso territorio francese.

I migranti confinati in una «zona di attesa internazionale» che non è Francia

Intervistata da Bfm-Tv, la portavoce del ministero dell’Interno francese, Camille Chaize, ha infatti spiegato che i migranti della Ocean Viking «non vengono accettati sul territorio francese». «Se lo desiderano potranno depositare la loro richiesta d’asilo, ma in zona d’attesa internazionale, in quanto non sono ammessi sul territorio francese», ha ribadito, aggiungendo che la «zona d’attesa» è «chiusa e messa in sicurezza» sulla penisola di Giens, a Hyères, un comune turistico vicino Tolone. Si tratta, ha chiarito ancora Chaize, di «strutture che solitamente esistono nei porti e negli aeroporti» e che la Francia ha istituito a «titolo eccezionale» come zona di attesa temporanea proprio per lo sbarco dalla Ocean Viking. «Li trattiamo con grande umanità, grande dignità, ma è una zona internazionale, non è territorio francese», ha quindi ribadito ancora Chaize, aggiungendo che «da lì saranno avviate tutte le procedure legate all’immigrazione e alle richieste d’asilo» in vista dei ricollocamenti.

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