Manichino di Giorgia Meloni impiccato a testa in giù in piazza: i collettivi alzano la tensione

11 Nov 2022 8:04 - di Fulvio Carro
manichino giorgia meloni

Centri sociali, studenti (o presunti tali) di estrema sinistra, continuano ad alzare la tensione.  Atteggiamenti aggressivi, minacce e occupazioni. Ora un manichino raffigurante Giorgia Meloni appeso a testa in giù a Bologna in una manifestazione dei collettivi contro il governo. «Molto grave quanto avvenuto a Bologna», afferma il ministro Francesco Lollobrigida. «Esponenti dei collettivi della sinistra hanno sfilato in corteo con un manichino raffigurante il presidente Meloni esposto a testa in giù. Ci auguriamo che gli autori di questo vergognoso atto intimidatorio siano individuati. E soprattutto ci aspettiamo una netta e inequivocabile condanna da parte di tutte le forze politiche, sinistra in primis. Solidarietà e vicinanza al presidente del Consiglio Giorgia Meloni».

Manichino di Giorgia Meloni, segnale di violenza

«Il manichino di Giorgia Meloni impiccato a testa in giù in piazza a Bologna è un pericoloso e inaccettabile segnale di violenza. Nessuno, nemmeno chi siede nelle aule istituzionali e ha fomentato odio contro la destra per raccattare qualche voto, può esimersi dall’indignarsi. Oggi prendono di mira il presidente del Consiglio ma in questa spirale domani potrebbe accadere a chiunque altro. Adesso Pd, sinistra e M5s, si degnino almeno di condannare questa vergogna».

Il post delirante del Laboratorio Cybylla

L’immagine è stata pubblicata su Facebook sulla pagina del Laboratorio Cybylla abbinata a un lungo post. Parole deliranti, quelle del collettivo. «A pochi giorni da un decreto “anti-rave” ci troviamo nuovamente a invadere le strade di Bologna. È facile attaccare mediaticamente la movida, la socialità per privarci della nostra libertà di creare antagonismo». In sostanza, le feste di alcol e droga sarebbero “socialità”. Poi il delirio continua: «Questo abuso nei confronti della dissidenza travestito da decreto è in realtà l’ennesima norma securitaria agitata da un governo fascista che ci vuole obbedienti, silenziose e, di fatto, oppresse».  Il post continua, con i soliti slogan vecchio stile, un mix fra linguaggio aggressivo e falce e martello. Indigeribile.

 

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