Lo ammette anche Formigli: “La Meloni ha ragione, con Draghi i giornalisti applaudivano…”

23 Nov 2022 16:07 - di Lucio Meo

Sul botta e risposta tra Giorgia Meloni e alcuni giornalisti, ieri, durante la conferenza stampa di illustrazione della manovra economica, oggi La Stampa intervista Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita su La7, uno di quelli che costruisce le sue trasmissioni sul processo ai politici nemici, in genere di destra, quasi sempre Salvini e  Meloni. Un super fazioso che ieri ha assistito al duetto tra il premier e i suoi colleghi, ai quali la Meloni ha indirizzato la propria ironia, sulla quale Formigli, tutto sommato, concorda: “Con qualcun altro eravate un po’ meno assertivi…”, aveva detto il premier. Si riferiva, chiaramente, alla conferenze stampa del suo predecessore Mario Draghi, nella quali le domandine facili e compiaciute la facevano da padrone e in una occasione si arrivò perfino all’applauso finale dei giornalisti al premier. “In effetti, la Meloni non ha torto”, dice Formigli sui colleghi meno “assertivi” con Draghi…

Meloni e i giornalisti che non applaudono più…

Ieri la Meloni aveva anche battibeccato con un giornalista del Foglio che nella sua domanda aveva incluso un proprio giudizio personale, sull’atteggiamento propagandistico del governo sul tema dei migranti, beccandosi la replica della Meloni.

Oggi Formigli, pur criticando Giorgia Meloni per lo scarso spazio dato alle domande dei giornalisti e ad accusarla di sottrarsi al confronto nella sua trasmissione, deve ammettere che la leader di FdI sulla disparità di trattamento ricevuta rispetto a Draghi, ha ragione.

“Dunque, quella scena dei giornalisti che applaudono Draghi a fine conferenza stampa non mi è piaciuta, è stato un gesto inopportuno. Poi, senza dubbio, quando c’era Draghi il clima era più soporifero e le domande dei giornalisti non particolarmente ficcanti, su questo Meloni ha ragione. Ma va anche detto che i motivi di polemica erano molti meno…”. Ah ecco, quindi se secondo i giornalisti il governo Draghi non sbaglia, si fa l’applauso, se sempre secondo i giornalisti quello della Meloni fa “propaganda”, si invoca la libertà di giudizio e di fare domande a iosa.

La lite con Giorgia e la sua decisione di non andare più da Formigli

Formigli poi ricorda, nell’intervista, che la Meloni “non vuole venire nella mia trasmissione e non risponde ai miei giornalisti”.

«Meloni si è insediata da poco e deve farsi le ossa, lavorare un po’ su se stessa, per non risultare sprezzante o aggressiva. Del resto, se vuole farsi chiamare “il presidente del Consiglio”, in modo neutro, perché rappresenta un’istituzione, allora anche lei deve essere istituzionale. E rispondere alle domande senza dare in escandescenze. Basta anche un educato “no comment”», dice il giornalista, cadendo dal pero.

Ma c’è un motivo se la Meloni non va da Formigli… «L’ultima volta che è venuta, era il febbraio del 2020, quasi tre anni fa, tra noi ci fu uno scambio molto vivace. Lei mi accusò per due volte di aver fatto la domanda sbagliata, io mi arrabbiai. Ma quella era Meloni all’opposizione, più agit-prop, ora è presidente del Consiglio e le domande per lei sono tutte giuste. Se no cade in contraddizione».

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