Il Cdm approva il Dl Aiuti, ecco tutte le novità: energia, bollette, superbonus e cash

10 Nov 2022 21:46 - di Augusta Cesari
Cdm Dl aiuti

C’è il via libera del Consiglio dei ministri. Approvato  il dl Aiuti quater, con misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica. Un decreto legislativo con disposizioni di adeguamento delle procedure di contrattazione per il personale delle forze armate e delle forze di polizia a ordinamento militare; nonché per l’istituzione delle relative aree negoziali per i dirigenti. La rateizzazione delle bollette per le imprese, la proroga del taglio sui carburanti e la norma sblocca-trivelle. Ma anche il bonus per il Pos dei negozianti e il rialzo del tetto al contante fino a 5mila euro. Tredici articoli in tutto nel decreto Aiuti Quater da 9,1 miliardi di euro.

Dalla proroga fino a fine anno dei crediti di imposta e del taglio alle accise, fino all’aumento del tetto al contante, al superbonus; passando per la norma per l’incremento della produzione di gas naturale e la rateizzazione delle bollette. Sono le misure  con cui il governo Meloni intende intervenire contro il caro-energia. Con una cifra complessiva superiore ai 9 miliardi di euro. Nel testo, composto di 13 articoli, si prevedono anche modifiche alla disciplina del superbonus.

Ecco nel dettaglio i provvedimenti:

Superbonus

La norma, ancora in via di valutazione, intende abbassare nel 2023 la percentuale dello sconto sulla spesa per i lavori di efficientamento energetico dal 110% al 90%. L’agevolazione sarà confermata anche per gli immobili unifamiliari ma con un un limite di reddito (a 15mila euro) variabile in base ad una sorta di quoziente familiare. In corso di valutazione anche la possibilità di allungare di tre mesi la finestra temporale all’interno della quale si applica il Superbonus 110% per le villette. Il testo modificherebbe infatti il termine, dal 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023, entro cui spetta la detrazione, a condizione che al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.

Tetto al contante a 5mila euro

Sale invece a 5mila euro la soglia entro cui è possibile pagare in contanti. Secondo la norma attuale, il tetto dal primo gennaio sarebbe stato ridotto da 2mila a mille euro. Si stanziano poi 80 milioni di euro per il 2023, destinati a contributi per i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate. I contributi sono in credito di imposta pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico (il registratore di cassa connesso a internet) acquistato.

Rateizzazione delle bollette di luce e gas

Arriva poi la possibilità per le aziende di chiedere la rateizzazione delle bollette di luce e gas. La misura è destinata alle “imprese residenti in Italia” e concede la possibilità di rateizzare gli importi “eccedenti l’importo medio contabilizzato” nell’intero 2021 per i consumi effettuati dal “primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023” e fatturati entro il “31 dicembre 2023”. La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive. E’ prevista la possibilità di ottenere la garanzia di Sace.

Trivelle, nuove concessioni

Nella bozza ci sono anche misure per l’incremento della produzione di gas naturale con “il rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia“, in deroga al decreto legislativo del 2006,. Si prevede inoltre che, “in deroga” al divieto alle trivellazioni, previsto dalle norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale, “è consentita la coltivazione delle concessioni” di coltivazione di idrocarburi “poste nel tratto di mare compreso tra il 45esimo parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po” ad una distanza dalla costa superiore a 9 miglia.

Premi aziendali esentasse fino a tremila euro

Sale da 600 a 3 mila euro la soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come ‘fringe benefit’ per pagare le bollette. Il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore dipendente, nonché le somme erogate o rimborsate allo stesso dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, non concorreranno dunque a formare il reddito imponibile nel nuovo limite di 3 mila euro.

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