Forza Italia e Lega smentiscono il “patto federativo”. Berlusconi: «Siamo indispensabili»

19 Nov 2022 15:27 - di Federica Parbuoni
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Doppio petto blu d’ordinanza, sorriso smagliante e una certezza, quella «di essere ancora indispensabili al nostro Paese». Un Silvio Berlusconi in grande forma ha tenuto a battesimo oggi a Milano la nuova sede del coordinamento regionale di Forza Italia, in via Vincenzo Monti. Un evento che, ha detto il Cavaliere, è qualcosa di più di una inaugurazione: è «un fatto simbolico». «Da qui vogliamo ripartire per conquistare tutta Italia, per avere una sede in tutti i Comuni italiani», ha chiarito il leader azzurro, rivendicando che c’è ancora bisogno del suo partito.

Forza Italia e Lega smentiscono le indiscrezioni sul “patto federativo”

Affermazioni che arrivano nel pieno delle indiscrezioni di stampa sull’ipotesi di un patto federativo con la Lega, ma che con la loro caratura identitaria sembrano volerle smentire. Una lettura corroborata da fonti tanto azzurre quanto di via Bellerio, che all’Adnkronos le hanno bollate come prive di fondamento. «Nessuna ipotesi di questo tipo», hanno detto le fonti di Forza Italia, mentre da parte della Lega non solo è stato chiarito che «non si è mai sentita l’ipotesi di gruppi unici con Forza Italia», ma è stata anche fatta trapelare «grande irritazione per le ricostruzioni giornalistiche, prive di fondamento, che inventano frizioni tra Meloni e Salvini».

Berlusconi rilancia Forza Italia: «Noi ancora indispensabili al Paese»

«Noi siamo portatori di quei valori fondamentali in una democrazia: la generosità, la cristianità, il liberalismo, la concretezza, l’efficienza, la determinazione. E soprattutto il rispetto degli altri e la libertà», ha detto Berlusconi, chiarendo che «quindi noi lavoreremo ancora per il futuro di tutti gli italiani. Siamo nel governo nazionale, dove facciamo valere coerentemente e rigorosamente questi nostri principi». Dunque, il Cav, con la sede del coordinamento regionale, inaugura ufficialmente l’azione per il rilancio di Forza Italia, che inizia con le elezioni in Lombardia. È la regione «più grande d’Italia ed è tra le Regioni più avanzate d’Europa. È una Regione che ha gli stessi valori che abbiamo noi», ha sottolineato, aggiungendo a quelli già elencati anche lo «spirito imprenditoriale». «Arriveremo certamente a portare in Lombardia delle persone di grande esperienza, nella vita e nel lavoro. Persone che abbiano dimostrato, con i fatti, di saper realizzare i risultati prefissati», ha detto il Cav, dicendosi poi certo che i lombardi sapranno riconoscere la validità del progetto e dei valori incarnati da FI.

La proposta di Berlusconi per creare un milione di posti di lavoro

Berlusconi, quindi, si è soffermato anche sulla manovra, rivendicando che delle «tante cose che stiamo seguendo, due idee sono mie». «Una è quella di eliminare le autorizzazioni preventive per chi vuole realizzare una casa, ristrutturarla, per chi vuole aprire una farmacia o un ristorante. Con questa norma, chi vuole realizzare queste cose, potrà mandare una lettera raccomandata al Comune e il giorno dopo comincia a lavorare. Ci saranno controlli, ma ex post, quando l’opera sarà finita», ha spiegato, ironizzando sul fatto che per concedere le autorizzazioni preventive «normalmente i Comuni impiegano mesi, nel mio caso hanno impiegato anni e poi non me le hanno date». Il Cav quindi ha rivelato di aver parlato con l’associazione nazionale costruttori, la quale prevede che «soltanto dal punto di vista occupazionale questa norma, una volta in funzione, produrrà più di un milione di posti di lavoro».

L’idea per favorire l’assunzione dei giovani

La seconda norma parte dal presupposto che «troppi giovani in Italia cercano lavoro e non lo trovano». «Se per un periodo di 3, 4 o 5 anni dovessimo favorire le imprese dicendolo loro “ti togliamo ogni tassa, tutto ciò che ti costa un lavoratore in più rispetto allo stipendio, in modo che lo stipendio che darai ai giovani dai 18 ai 34 anni sia uguale ai tuoi costi”, questo significa che le aziende avranno una grande convenienza ad assumere giovani».

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