Toscani non demorde: facciamo la resistenza a Meloni ma con l’ironia. Non con la cancel culture

19 Ott 2022 7:45 - di Riccardo Angelini
Toscani

Toscani è sempre il solito. Un mix di provocazioni e insulti contro la destra. In particolare contro Giorgia Meloni, che definisce la Wanna Marchi della politica. Del resto i giornali schierati, come La Stampa, lo cercano apposta per fargli dire queste cose. Non avendo uno straccio di politico che sappia mobilitare una sinistra rassegnata, si affidano alle boutade dei vip radical chic.

Ecco allora Oliviero Toscani in grande forma. Che invoca la resistenza “armata di sorriso e di intelligenza”. Non gradisce questi politici vincenti: allora meglio ridere loro in faccia che fare la lagna.

Togliere le foto del Duce è sbagliato

Tuttavia, facendo di mestiere il fotografo, Toscani afferma che non è il caso di fare cancel culture eliminando le foto di Mussolini dal Mise. «No dice – io trovo che questa sia una posizione sbagliata. Non è che togliendo la foto di Mussolini automaticamente si cancella il fatto che Mussolini sia stato ministro delle Corporazioni».

Toscani: le foto hanno un senso storico, sono memoria. Non vanno tolte

E ancora:  «Io la foto di Mussolini non la voglio a casa mia. Ma le foto che hanno un senso storico, nei luoghi storici, servono a farci riflettere su quello che siamo stati. Le foto servono a ricordarci il nostro passato. Come il palazzo stesso di Piacentini, o l’obelisco del Foro Italico. Io credo che la Rivoluzione Culturale di Mao abbia sbagliato a cancellare le icone del periodo precedente. Certe immagini vanno tenute perché fanno riflettere su quello che eravamo. Io non voglio cancellare il passato, non bisogna cancellare il passato. Tutti i simboli vanno tenuti, soprattutto quelli negativi perché fanno riflettere. Se non c’è l’immagine va a finire che qualcuno potrebbe dire che certe cose non sono nemmeno esistite».

Toscani: non è che buttiamo via la foto del nonno fascista

La cancel culture, secondo Toscani, non è la strada giusta. «Qui c’è una questione di rimozione, ma non è che buttiamo via le foto del nonno perché era vestito da balilla. Certo, è vero che molti di quelli che erano in camicia nera, dal giorno stesso della caduta del fascismo hanno iniziato a negare di averla mai indossata. Ma la gente lo ricordava: ma guarda che avevi la camicia nera fino a cinque minuti fa!».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *