Pd, Simona Marchini: “Renzi ha massacrato il partito. E oggi dico no alla ghigliottina per Letta”

4 Ott 2022 15:04 - di Chiara Volpi
Simona Marchini

Simona Marchini non ci sta a buttare anche il bambino con l’acqua sporca. Indefessa sostenitrice della causa dem, l’attrice e regista romana interviene nel dibattito sul congresso – e la necessità di una rifondazione del Pd – con un approccio esegetico che mette nel mirino un solo nemico del partito e delle sue fondamenta militanti. Un nemico pubblico numero uno che per l’artista capitolina non è Enrico Letta, uscito con le ossa rotte dall’ultima tornata elettorale del 25 settembre… Bensì Matteo Renzi.

Pd, Simona Marchini: «No alla ghigliottina per Letta»

Così, nel corso di una chiacchierata nel segno del revisionismo più autentico, Simona Marchini alza la voce fuori dal coro e dichiara:  «No alla ghigliottina per Letta. Diamogli un’altra possibilità. È un uomo colto. Perbene. Dignitoso. Non poteva fare altrimenti. Ha pagato un prezzo molto alto. Non si cambia un partito tagliando la testa al proprio segretario».

«Serve una svolta unitaria all’interno del Pd»

E a stretto giro aggiunge anche: «Rispetto Enrico Letta, ridiamogli l’incarico. Quello che serve oggi è dare una svolta unitaria all’interno del Pd. A mio avviso ci sono ancora troppi renziani e magari, cominciare a parlare di donne. Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia Romagna, mi sembra in gamba – ha proseguito Simona Marchini… Ma intanto non defenestriamo Enrico Letta e cominciamo a pensare al futuro partendo dalle nuove generazioni».

Simona Marchini sul Pd invoca una svolta… che torni alle origini

«La vera novità sarebbe ritornare ai valori fondativi del Pd – ha aggiunto Simona Marchini, la cui famiglia donò al Pci il palazzo di Botteghe Oscure –. Renzi ha massacrato il Pd, sprofondato, dopo la sua direzione, in un precipizio. Faticosamente, il partito ha tenuto, ma bisogna a mio avviso ricominciare a parlare alla gente. A riaprire le sezioni, ad essere più presenti e coinvolgenti: come in una sorta di campagna elettorale permanente. Incoraggiare a credere nei valori che in alcune fasi della storia hanno vinto. Non è un’utopia. Possiamo farcela».

«Non penso che i problemi si risolvano cambiando nome al partito…»

Un appello a risorgere dalle proprie ceneri, quello che Simona Marchini rivolge a attivisti, militanti e parlamentari del Partito democratico, che prende le distanze dall’approccio fin qui enucleato per il congresso e la rifondazione ventura dee dem. Tanto che l’attrice e regista all’Adnkronos sottolinea: «Non penso che oggi i problemi del Pd si possano risolvere cambiando semplicemente il nome al partito. Non ne vedo alcuna necessità impellente. Sarà forse per mera superstizione che si vuol dire addio al vecchio simbolo? Per costruire qualcosa di nuovo? Non ne sono così convinta»…

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