Mahsa Amini, l’autopsia del regime iraniano: morta per ipossia cerebrale, non per le percosse

7 Ott 2022 17:02 - di Paolo Lami

La morte della 22enne, Mahsa Amini, deceduta tre giorni dopo essere stata arrestata, per aver indossato il velo non correttamente, non è stata causata, sostiene il regime di Teheran, da un colpo alla testa o ad altri organi vitali ma, sostanzialmente da sindrome da insufficienza multiorgano, causata da ipossia cerebrale.

Una versione, quella dell’agenzia di stampa Irna, che cita un rapporto di un medico legale iraniano. E che non assolve il regime iraniano per la morte di Mahsa Amini.

Secondo il medico legale la 22enne è morta per sindrome da insufficienza multiorgano, causata da ipossia cerebrale. Per i familiari, invece, la ragazza sarebbe morta a causa di un violento colpo alla testa.

La morte di Mahsa Amini ha scatenato un’ondata di proteste antigovernative in tutto il Paese e di sdegno all’estero.

La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha annunciato che  a Masha Amini sarà conferita la cittadinanza onoraria postuma della città spiegando che con il riconoscimento alla 22enne iraniana picchiata a morte dalla polizia morale che l’aveva arrestata perché indossava in modo scorretto il velo si intende onorare anche chi “sta protestando a rischio della vita” in tutto l’Iran.

La sindaca di Parigi ha detto che proporrà anche di dedicare una strada ad Amini così che “nessuno si dimenticherà di lei”.

“La nostra ammirazione per queste donne è infinita – ha aggiunto – Parigi è sempre stata al fianco di quelli che combattono per i loro diritti e le loro libertà”.

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