L’autogol di Repubblica su Meloni: nei giorni delle inchieste di Berizzi & co. vendite giù del 20%

11 Ott 2022 13:02 - di Vittorio Giovenale
Repubblica vendite

Col senno di poi, i dati delle vendite in edicola hanno anticipato l’esito delle urne: Repubblica che crolla nelle vendite ad agosto nel pieno della campagna contro Giorgia Meloni. La Verità, tra i quotidiani più vicini al centrodestra, che registra invece un’impennata nelle copie vendute.

Sul sito di Ads sono disponibili i dati mensili stimati di agosto di quotidiani e settimanali. In base ai dati, il giornale di Maurizio Belpietro è l’unico in terreno positivo in tutte e tre le classifiche. E registra un +26% sul 2021. Quello diretto da Maurizio Molinari, invece, segna il picco negativo. -17,4%. In particolare, le vendite all’edicola, senza contare le copie digitale, scendono al picco negativo del -20,5%.

Repubblica è andata in caduta libera con la “Inchiesta su M”: vendite crollate

Erano proprio i giorni caldi della “Inchiesta su M”: un titolo che voleva accomunare la M di Meloni a Mussolini, ma anche al cinematografico M. di Mostro di Dusseldorf. Elegantissimo. Un «lavoro d’inchiesta senza precedenti» aveva annunciato con sprezzo del ridicolo il quotidiano, alla cui realizzazioni avevano partecipato le firme di punta della redazione del giornale diretto da Molinari, come altrettanto enfaticamente sottolineato. Eppure, come aveva denunciato un giornale non certo di destra come Il Dubbio di Piero Sansonetti, «decine di articoli scritti dalle firme di punta del giornale ( naturalmente tutti uomini)» «inchiestone definitive sulle allarmanti “anime nere” che ruotano intorno alla galassia di Giorgia, sui nostalgici del Duce, sulle fantasie “orbaniane». «Ormai è un filone letterario – osservava l’articolo – Animato da autori intrepidi che non temono il senso del ridicolo». Un lavoro d’indagine e di scrittura di ben sei giornalisti: Berizzi, Bonini, Lopapa, Mastrogiacomo, Pertici e Tonacci. Una campagna persino sull’infanzia della leader del centrodestra, dove si arrivava a parlare persino della sua “passione per la Nutella”.

La risposta degli (e)lettori

Una campagna ferocissima che non solo ha fatto perdere lettori, ma che potrebbe aver fatto conquistare addirittura nuovi elettori alla leader di FdI. Il risultato politico è sotto gli occhi di tutti. Quello editoriale? Stando a quanto riportato da DagospiaJohn Elkann «vorrebbe un cambio di direzione a Repubblica, in crisi di vendite: fuori Molinari dentro Massimo Giannini». Quest’ultimo è attuale direttore della Stampa, altra testata controllata dal gruppo Gedi. Inutile dire che anche la sua campagna anti-meloniana, seppure meno ossessiva, non ha pagato (-10 per cento) rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso gli (e)lettori hanno dato il loro verdetto.

 

 

Commenti

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  • Fabrizio Piccari 12 Ottobre 2022

    Veramente incredibile come, nonostante il fallito golpe filosovietico del 1946, la protervia dei rossipercaso continui ad ignorare e tentare di avversare una scelta democratica chiara e pulita! Ma cos’hanno nel vuoto cosmico del cranio?
    BBH

  • giulio sole 12 Ottobre 2022

    Lettori infastiditi da Berizzi o dalle politiche guerrafondaie di Repubblica?