La Russa: «Abbiamo imparato sulla nostra pelle il valore della libertà. È un cerchio che si chiude»

25 Ott 2022 15:31 - di Mia Fenice
La Russa

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, «viene da una storia precisa, che, ha tenuto a sottolineare, si è sempre mossa nell’alveo della democrazia e della libertà. A me è piaciuto il passaggio quando parla della libertà che ha imparato nella sua militanza giovanile, perché mi ci sono ritrovato, ancora più di lei». Lo ha affermato il presidente del Senato, Ignazio La Russa al termine  del discorso del premier.

La Russa sul valore della libertà

«Quando si parla di libertà, certamente tutti la amiamo, ma sicuramente –ha puntualizzato la seconda carica dello Stato – chi è della mia parte politica ha vissuto sulla propria pelle, negli anni meno belli della storia italiana in termini di libertà o di violenza, il tentativo di discriminazione e di limitazione della nostra libertà: non puoi entrare a scuola, non puoi andare all’università, anche in Parlamento quando parlava qualcuno della destra c’era chi usciva. Quindi abbiamo imparato non voglio dire più degli altri, ma sicuramente non meno di nessun altro sulla nostra pelle il valore della libertà».

«Un cerchio che si chiude»

«Per questo – ha detto ancora La Russa – quando parlano di libertà mi vien da ridere: chi più di noi può difendere un qualcosa per cui abbiamo dovuto lottare perché fosse affermata e consentita a tutti, a noi per primi?» E Meloni «lo ha accennato in pratica questo», ma «non è una rivincita, ha detto un cerchio che si chiude».

La Russa: «Borsellino e Giovanni Paolo II, coincidenze fanno arrizzare i carni»

Nel discorso del presidente del Consiglio, ha poi proseguito, «mi è piaciuto moltissimo anche il riferimento a Borsellino» che «per tutti credo rappresenta un qualcosa di fondante, per Giorgia ancora di più, perché lei ha cominciato a fare politica subito dopo il sacrificio di Borsellino, che, lo ricordo per inciso, venne votato in vita dai deputati e dai senatori della destra democratica italiana, tra quelli c’era mio padre, come Presidente della Repubblica, quanto temevamo che fosse lasciato troppo solo, questo lo dimenticano in molti».

«La morte di Borsellino – ha ricordato la seconda carica dello Stato – rappresenta la spinta definitiva ad entrare in politica di una ragazzina di 15 anni. A volte le coincidenze della vita fanno pensare che ci sia, se non un disegno, gli astri che si incrociano. Lei ha sempre avuto dietro la scrivania una foto di Papa Giovanni Paolo II, il riferimento importante e ha giurato» il giorno della memoria liturgica. «Non è che lo ha scelto, sono cose – ha proseguito La Russa – che in siciliano si dice “fanno arrizzare i carni”, fanno venire i brividi», ricordando l’emozione provata dalla premier al suo arrivo alla Camera dopo il conferimento dell’incarico nel vedere la foto del magistrato ucciso esposta in una mostra, attualmente in corso.

La Russa: «I giovani manifestino senza violenza»

A La Russa è anche «piaciuto moltissimo il richiamo ai giovani, che magari manifesteranno, come sempre è avvenuto contro il governo, purché non cadano nella violenza. Mi ritrovo nelle parole di Giorgia che ha detto che farà tesoro delle critiche che verranno dai giovani».

«Il rispetto non solo della maggioranza ma anche dell’opposizione»

E infine, il discorso del presidente del Consiglio «mi è piaciuto moltissimo, anche per il rispetto con cui si è mossa nei confronti non solo della maggioranza ma anche dell’opposizione e nel rispetto per la chiarezza. Mi pare che non ha fatto ammuina come diceva l’esercito napoletano. Le cose che doveva dire le ha dette – ha concluso – pur con un tono e un taglio di assoluto rispetto verso le opposizioni parlamentari e anche nella società».

 

 

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