Crisi energetica, Meloni: «Una sfida europea, appoggeremo le iniziative di concreto aiuto»

4 Ott 2022 14:31 - di Fortunata Cerri
Meloni

«La crisi energetica è una questione europea e come tale deve essere affrontata. Fratelli d’Italia e i Conservatori europei da sempre sostengono che il vero compito dell’Unione europea dovrebbe essere quello di gestire le grandi sfide continentali difficilmente affrontabili dai singoli Stati membri». Lo afferma, con una nota, la presidente di FdI Giorgia Meloni. «Azioni di singoli Stati – continua – tese a sfruttare i propri punti di forza rischiano di interferire nella competitività delle aziende e creare distorsioni nel mercato unico europeo».

Meloni: «Appoggeremo ogni iniziativa di concreto aiuto a famiglie e imprese»

In un post sui social Giorgia Meloni poi assicura: «Sosterremo in Europa ogni azione volta a contrastare i fenomeni speculativi e gli ingiustificati aumenti del costo dell’energia e appoggeremo ogni iniziativa condivisa di concreto aiuto a famiglie e imprese».

Gli aumenti calcolati da Assoutenti

E sul caro energia Assoutenti calcola l’impatto dei nuovi aumenti sulle tasche delle famiglie. L’associazione afferma che dopo i rincari “monstre” del +59% delle tariffe elettriche scattati lo scorso 1 ottobre, sugli italiani sta per abbattersi una stangata senza precedenti anche per il gas, con gli analisti che prevedono per gli ultimi mesi del 2022 un aumento delle tariffe nell’ordine del +70%.

Aumenti delle tariffe del gas

«Se dovessero trovare conferma le previsioni degli analisti con un aumento delle tariffe del gas del +70% a partire da ottobre, per gli italiani si tratterebbe di una maxi-stangata da 2.942 euro su base annua a famiglia solo per la spesa legata alle forniture di gas – spiega il presidente Furio Truzzi – Questo perché un rincaro così pesante porterebbe le tariffe a salire nell’ultimo trimestre del 2022 del +117% rispetto allo stesso trimestre del 2021, quando cioè è iniziata la serie ininterrotta di aumenti dell’energia».

Le richieste al nuovo governo

«I rincari del gas andrebbero così a sommarsi a quelli della luce, le cui tariffe sono salite nell’ultimo trimestre del 122% su base annua, rendendo sempre più insostenibile la spesa per l’energia – prosegue Truzzi – Per questo chiediamo al nuovo governo di adottare da subito tre misure che appaiono più che mai urgenti per salvare i bilanci di milioni di famiglie: la prima è disporre il “divorzio” tra prezzi del gas e prezzi della luce, seguendo la strada del disallineamento; la seconda è bloccare i distacchi delle forniture energetiche per tutto il 2023; la terza è allineare la fine del mercato tutelato del gas, programmata per gennaio 2023 a quella della luce, prevista per gennaio 2024».

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