Covid, vietato il ritorno alla normalità: la sinistra impazzisce e scatta la “disinformatia”

29 Ott 2022 9:55 - di Sveva Ferri
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Orazio Schillaci ha parlato «progressivo ritorno alla normalità», la sinistra ha tradotto «liberi tutti», sposando la linea dettata da Enrico Letta. Insomma, le misure annunciate dal ministro della Salute per un nuovo corso della gestione del Covid hanno dato il via all’ennesima tornata di allarmi e strumentalizzazioni politiche. Sforando anche in una vera e propria mistificazione, in cui la decisione di prendere atto che la fase emergenziale è finita diventa la volontà di cancellare l’esistenza del Covid.

Le misure annunciate da Schillaci sul Covid

Schillaci ha annunciato, allo stato attuale, solo due misure: la trasformazione del bollettino da giornaliero a settimanale e la volontà di reintegrare il personale medico sospeso per inadempienza all’obbligo vaccinale. Una misura per rasserenare il clima la prima, della quale per altro si è dibattuto a lungo anche in fasi decisamente più acute dell’attuale, e una scelta almeno in parte dettata da ragioni di pragmatismo la seconda. Schillaci l’ha chiarito nello stesso comunicato in cui ha annunciato le decisioni e nel quale ha sottolineato «la preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali».

L’Ordine dei medici approva le scelte del ministro

L’Ordine dei medici, che pure è stato molto rigoroso e attento durante l’emergenza, ha parlato di «un ragionamento di buon senso e saggezza», ricordando che «noi è da luglio che chiediamo un intervento perché il tempo dell’obbligo vaccinale anti-Covid per i sanitari è finito, vista la situazione epidemiologica e della stessa malattia, che è molto cambiata». Dunque, «dobbiamo tornare a una normalità», ha avvertito parlando con l’Adnkronos il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, il quale ha approvato anche il bollettino settimanale. Scelte sulle quali, ugualmente, si sono trovare d’accordo, molte voci note della comunità scientifica italiana, apprezzando anche il «messaggio di pacificazione» arrivato dal ministro.

Schillaci: «Opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità»

Del resto, come ricordato nello stesso comunicato di Schillaci, sono passati «6 mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza» e, «in considerazione dell’andamento del contagio da Covid-19», è «opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti».

La “traduzione” di Letta: sul Covid danno il «liberi tutti»

La normalità, però, a quanto pare, non piace a sinistra. Letta ha parlato delle indicazioni date dal governo come di «un messaggio di “liberi tutti” che è molto sbagliato e sembra solo un regolamento di conti sul passato», aggiungendo che «c’è una grande preoccupazione per queste scelte». Andrea Crisanti, la virostar diventata parlamentare Pd, ha sostenuto che il bollettino settimanale «è una decisione politica inutile, preferiscono non sapere quanto aumentano i casi. L’hanno tolto perché ai cittadini fa paura. Io lo avrei fatto ogni mezza giornata». Walter Ricciardi, già super consulente di Speranza, poi «un errore gravissimo inoltre far tornare i sanitari non vaccinati a lavorare».

Gli allarmi sulla decisione che non c’è

Il massimo però si è toccato sul tema delle mascherine nelle Rsa e negli ospedali. L’ordinanza che le prevede scade lunedì, sul tema esistono riflessioni in atto anche nella comunità scientifica. Schillaci si è limitato a riferire che «adesso vediamo, ci stiamo lavorando, sempre nel rispetto dei pazienti». Ed è bastato questo per scatenare la caccia alle streghe e allarmi su imminenti stragi di anziani e fragili.

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