«In Italia sono stati i comunisti a prendere i soldi dalla Russia. E non hanno chiesto scusa»

15 Set 2022 8:45 - di Emanuele Valci
comunisti

Qualcuno, a sinistra, fa finta di avere la memoria corta. Per anni, in Italia, a beneficiare dei soldi russi sono stati i comunisti. Ma anche adesso gli esponenti di Pd e compagnia sposano la linea delle tre scimmiette: non parlo, non vedo, non sento. Nel contempo, però, aiutati dai giornali “amici”, gettano fango sugli avversari. Arrivano le reazioni del centrodestra. Da Fratelli d’Italia molti commenti durissimi. Fabio Rampelli sottolinea come sia «ormai accertato che il Pci prese i soldi dall’Unione Sovietica. E con esso tutta la sinistra confluita nel Pd. Rubli e forniture di carbone e petrolio da convertire in moneta che provenivano da una dittatura mostruosa e sanguinaria». Una dittatura «messa pochi mesi fa al bando da una risoluzione europea che il Pd si è rifiutato di approvare nel Parlamento italiano. L’Urss dominava mezza Europa e influenzava l’altra mezza. Di questi soldi percepiti illegalmente tutta la sinistra non ha mai chiesto scusa. E ora che si sono convertiti, di recente, alla causa occidentale tornano a fare la morale»

I comunisti italiani e i finanziamenti da Mosca

«Poi ci sono i finanziamenti fatti arrivare da Soros, miliardario magnate mondialista, ai partiti immigrazionisti, per alimentare il business dell’accoglienza, certo non al centrodestra. E le consulenze di Renzi ai paesi arabi. In questa surreale cornice si colloca l’ultimo disperato tentativo di infangare Fratelli d’Italia con l’accusa di aver percepito finanziamenti da Mosca. Per proteggersi da condanne con risarcimenti straordinari hanno scritto “forse”, perché non hanno neanche il coraggio di rivendicare le aggressioni infami che compiono». Rampelli incalza: «Bene ha fatto Giorgia Meloni a ricorrere alle vie legali. Noi – diversamente dalla sinistra – soldi stranieri non ne prendiamo perché il nostro obiettivo resta quello di rendere più autonoma, forte e indipendente l’Italia. Difficile sarebbe farlo coi soldi di russi, francesi, tedeschi o americani».

Mollicone: soldi fino alla dissoluzione dell’Unione Sovietica

Dito puntato sui comunisti italiani. «L’Urss», ha detto a sua volta Federico Mollicone, deputato di FdI, «si opponeva al Patto Atlantico per la geopolitica dei blocchi, lo stesso Patto con cui ora la sinistra si batte il petto. Vi erano rapporti organici tra il più grande partito comunista europeo e l’Unione Sovietica che prendeva soldi con gli accordi commerciali sul legname, andando a prendere i soldi direttamente all’ambasciata di Roma, con tanto di ricevute. Da consulente della Mithrokin, ho avuto modo di vedere tutte le schede dei servizi britannici sul finanziamento russo al Pci». Poi ha aggiunto: «Nonostante la frattura dell’eurocomunismo di Berlinguer, i finanziamenti sono continuati fino alla dissoluzione dell’Unione Sovietica».

Gasparri: «Non inquinare il voto con teorie astruse»

«Nella storia i contributi da Mosca arrivavano al Pci», è l’affondo di Maurizio Gasparri. «La sinistra quando teme la sconfitta solleva polveroni. Non bisogna inquinare il voto con teorie astruse che fanno male a chi le pronuncia e che danneggiano l’Italia. I cittadini devono votare liberamente senza condizionamenti. Noi di Forza Italia siamo garanti di una posizione occidentalista e di appartenenza alla Nato. E tutti i partiti del centrodestra hanno votato per le sanzioni alla Russia e per inviare armi all’Ucraina. Il peso delle guerre però non può essere scaricato sulle nostre imprese», ha aggiunto il senatore azzurro. «Applicando le sanzioni, l’Ue deve dare un sostegno economico per non gravare su aziende e famiglie. Occorrono fondi per chi non può più sostenere i prezzi del gas e dell’energia. Per questo vorremmo un’Europa più rapida, più generosa, più madre e meno matrigna».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *