Il presidente della Lukoil muore cadendo dalla finestra dell’ospedale: ultimo giallo sulla morìa di oligarchi

1 Set 2022 17:57 - di Lorenza Mariani
presidente Lukoil

Ancora un top manager al centro di un giallo che arriva da Mosca: il presidente del consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera Lukoil, Ravil Maganov, è morto dopo essere caduto dalla finestra di un ospedale (TsKB) della capitale russa. A darne notizia ha provveduto una fonte informata all’agenzia russa Interfax, annunciando: «Questa mattina Maganov è caduto dalla finestra del Central Clinical Hospital. È morto per le ferite riportate», ha detto la fonte.

Giallo sulla morte del presidente della Lukoil, Ravil Maganov

Aggiungendo che «sul posto sono intervenute le forze dell’ordine». E di non avere ancora una conferma ufficiale di queste informazioni. Così, si apre un ennesimo giallo sulla recente morì di oligarchi russi. Una specie di epidemia misteriosa che da mesi sembra contagiare le alte sfere della nomenclatura imprenditoriale russa. Specie quella legata al mondo dell’energia e dei carburanti…

Il presidente della Lukoil morto oggi: un top manager che aveva scalato le vette dell’industria petrolifera

Come i vari manager morti tragicamente prima di Maganov, il presidente della Lukoil scomparso oggi a Mosca era un top manager noto, che negli anni ’80 ha lavorato presso la Langepasneftegaz, che in seguito è entrata a far parte di Lukoil. Poi, dalla costituzione della società per azioni, ha ricoperto sempre posizioni di rilievo. Nel 2020, dopo la morte del presidente del consiglio di amministrazione della compagnia, il secondo gruppo petrolifero russo, dal 1993, poco dopo la nascita dell’azienda. Maganov era subentrato a Valery Graifer.

Il mistero della morte a seguito della caduta da una finestra dell’ospedale

Prima di diventare il presidente, la vittima aveva curato la raffinazione, la produzione e l’esplorazione di Lukoil. Nel frattempo, anche suo fratello scalava le vette dell’industria di settore, tanto da rivestire attualmente il ruolo di vertice dell’azienda petrolifera di più ridotte dimensioni: la Tatneft. Il giallo, allora, comincia quando Maganov, all’apice della sua carriera in un comparto strategico del mondo imprenditoriale russo, finisce giù da una finestra dell’ospedale.

La strana divergenza tra i due comunicati sulla morte…

E non è solo per la strana dinamica del tragico epilogo: la conferma che la morte del manager è un mistero è alimentata anche dalle diverse dichiarazioni sulle cause del decesso. Come riporta il Tgcom24, infatti, «secondo Interfax e Reuters il manager è morto cadendo dalla finestra di un ospedale di Mosca. Lukoil, invece, tramite un comunicato, ha riferito che Maganov è morto “dopo una grave malattia”. Senza fornire ulteriore dettagli»…

Il mistero dei 5 oligarchi morti tra gennaio e aprile: per tutti l’ipotesi investigativa è “suicidio”

Ma, come si diceva in apertura, il giallo della morte dell’ennesimo manager russo è solo l’ultimo di una inquietante lista di decessi misteriosi su cui aleggia il mistero. Tra la fine di gennaio e l’ultimo scorcio di aprile, infatti, altri cinque top manager ed ex vertici aziendali russi sono morti in circostanze poco chiare. Tre di loro, peraltro, secondo le ricostruzioni ufficiali si sarebbero tolti la vita dopo aver fatto strage dei loro familiari (mogli incinta, compagne di una vita, figli giovani o giovanissimi). Per tutti loro – Leonid Shulman, Alexander Tyulakov, Vasily Melnikov, Vladislav Avayev e Sergey Protosenya – la pista che gli inquirenti hanno seguito è quella del suicidio. Ma da un riscontro innegabile, quattro di loro almeno avevano un qualche tipo di legame con il gigante energetico statale Gazprom. O con una delle sue filiali.

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