Demopolis: FdI guadagna 6 milioni di voti in 4 anni. Il 33% dalla Lega, il 30 dai 5Stelle, il 12 da FI

28 Set 2022 18:19 - di Redazione

Giorgia Meloni ha sedotto gli italiani ed è stata la leader più convincente nell’ultimo mese di campagna elettorale. Con una crescita di voti esponenziale. “Alle politiche del 25 settembre Fratelli d’Italia – con 7 milioni e 300 mila voti – ha guadagnato quasi 6 milioni di elettori in poco più di 4 anni”. Così l’istituto Demopolis, che ha analizzato i flussi elettorali e la provenienza dei ‘nuovi’ consensi al partito della Meloni, rispetto al voto del 2018.

Demopolis: FdI guadagna 6 milioni di voti in 4 anni

Degli oltre 7 milioni di elettori odierni, 18 su 100 avevano già votato Fratelli d’Italia alle ultime politiche. I dati più significativi sono costituiti dai voti in ingresso, non solo dall’area di Centrodestra. “Il 30% degli elettori di FdI proviene dai 5Stelle, il 12% da Forza Italia”, ricostruisce Demopolis. Il flusso più imponente proviene però dal partito di Salvini: 33 elettori attuali su 100 della Meloni nel 2018 avevano scelto la Lega nel 2018.

Il 30% dei voti viene dai 5Stelle, il 33% dalla Lega

“Per un terzo degli italiani – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – Giorgia Meloni è stata la leader più convincente negli ultimi 30 giorni di campagna elettorale’. Il 18%, invece, indica Giuseppe Conte. La strategia comunicativa dell’ex premier avrebbe determinato una rimonta elettorale, concentrata in particolar modo nelle regioni del Sud. Il 9% degli italiani sceglie Carlo Calenda. Indicazioni inferiori per Berlusconi e Letta. Quattro italiani su 10 non hanno invece ritenuto credibile alcun leader politico.

Otto italiani su 10 votano per il leader

Sulle scelte di voto di oltre l’80% degli italiani – continua il report sui flussi elettorali – hanno inciso il partito o il leader. Soltanto una minoranza del 16% ha espresso una preferenza tenendo conto dei candidati presenti nel proprio collegio. “Che, del resto, risultavano sconosciuti ai più anche nello stesso giorno delle elezioni”.

La delusione verso i partiti alla base del non voto

Analizzata anche l’affluenza alle urne, la più bassa mai rilevata dal dopoguerra. Tra le ragioni del non voto (16 milioni di italiani) al primo posto si trovano la delusione e la sfiducia verso i partiti, al primo posto. Per il 53% la politica non è più in grado da tempo di incidere sulla vita reale delle famiglie.

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