Cristicchi difende la Pausini sul caso ‘Bella ciao’: “A me dettero del fascista per lo spettacolo sulle foibe”

14 Set 2022 16:06 - di Gabriele Alberti
Pausini Cristiccchi

Simone Cristicchi difende la collega Laura Pausini, “processata” dalla sinistra per non avere cantato “Bella ciao” in uno show spagnolo. “Posso capire la sua scelta, ci sono cantanti che non vogliono dichiararsi politicamente e la canzone è stata spesso demonizzata e messa al centro di numerose polemiche. Questo però non significa che la Pausini sia per forza di destra”. In un colloquio con l’Adnkronos il cantautore di “Magazzino 18” spende parole di equilibrio rispetto al livore che si è subito scatenato su una cantante che ha il torto di non essere allineata rifiutandosi con vigore di intonare il brano.  La Pausini aveva detto ai conduttori dello show spagnolo del quale era ospite di  non volerla  cantare  ”perché è una canzone politica”. Rivendicando il sacrosanto diritto di non voler essere strumentalizzata. E’ stato un attimo passare da artista orgoglio nazionale ad “Apicella di Giorgia Meloni”, come l’ha irrisa Repubblica.

Cristicchi: “Se la Pausini l’avesse cantata si sarebbero scatenate polemiche come è successo a me”

”’Bella ciao‘ – è la considerazione di Cristicchi- è una canzone che appartiene a tutti, quindi non ha un colore politico. Se la gente studiasse la storia saprebbe che quella canzone rappresenta non soltanto la fazione dei partigiani di sinistra; ma anche una serie di altre formazioni partigiane che non erano necessariamente di sinistra”. Detto questo, Simone Cristicchi fa un’altra considerazione, visto che lui ha avuto un’amara esperienza a proposito di strumentalizzazioni politiche. “Ma se la Pausini l’avesse cantata probabilmente si sarebbero scatenate altre polemiche, come è successo a me con ‘Magazzino 18’, quando fui attaccato dall’estrema sinistra perché ho raccontato i crimini commessi sul confine orientale nel dopoguerra dai partigiani di Tito – ricorda Cristicchi -. A me hanno dato del fascista per anni non solo sui social ma anche nei teatri”.

“Detto questo – prosegue Cristicchi – io ho cantato tante volte ‘Bella ciao’, il primo maggio insieme al coro dei Minatori di Santafiora. E  in tante altre occasioni. Io non avrei avuto problemi a cantarla”. Resta la libertà dell’ anticonformismo, del non volere essere quel che il mainstream in voga si aspetta da te. E resta il fatto che il solo non volersi prestare a strumentalizzazini ha fatto passare la Pusini dalle stelle della popolarità musicale, alle “stalle” di una polemicuccia di parte. L’ira dei deputati socialisti spagnoli dopo l’episodio fa ridere. Se non facesse ancora più ridere l’indignazione dei nostri tutori del “culto” resistenziale.

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