Al comitato elettorale di FdI cautela e scaramanzia da Var: niente esultanza fino ai dati definitivi

26 Set 2022 0:39 - di Valter Delle Donne
comitato elettorale FdI A

Chi si aspettava scene di esultanza o applausi è rimasto deluso. Telecamere, microfoni e taccuini degli oltre 400 giornalisti hanno atteso inutilmente: nessuna scena di esultanza, neanche un’esclamazione gioiosa. Nella sede del comitato elettorale di Fratelli d’Italia all’annuncio degli exit poll che indicano chiaramente FdI primo partito e il centrodestra con la maggioranza assoluta reagiscono come se Raiuno stesse dando il meteo del giorno e non dei risultati che entrano nella storia della destra italiana.

Mentre scorrono le immagini di Bruno Vespa che incalza Francesco Boccia del Pd, le bocche restano cucite, le espressioni di militanti e dirigenti sono più attente che sorridenti. Per usare una metafora calcistica, è la scaramanzia da Var: finché l’arbitro non avalla la regolarità dell’azione e indica definitivamente il centrocampo, meglio non esultare.

Al comitato elettorale di FdI la cautela (e la scaramanzia) regna sovrana

C’è tempo per festeggiare. La cautela regna sovrana, come spiega il capogruppo di Fdi alla Camera Francesco Lollobrigida. “Aspettiamo gli spogli, che escano delle proiezioni credibili, dopodiché le commentiamo. Siamo ottimisti, lo siamo stati in tutta la campagna elettorale perché il consenso delle persone intorno a noi si è sentito. È un dato oggettivo che FdI è stato un punto di riferimento, per noi qualsiasi risultato superiore a quello della volta scorsa è un ottimo risultato”.  Più ottimista il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. «Ho fatto il parlamentare di maggioranza ma nemmeno mai l’assessore. Ora posso dire che con questi numeri possiamo governare». Molto più scaramantico e cauto Ignazio La Russa, interpellato dai cronisti del Parco dei Principi poco prima che Vespa annunci i primi exit poll: «Se sono ottimista? Io sono pessimista per natura, così mi trovo sempre bene…», ironizza rispondendo ai cronisti. Chiamatela “scaramanzia da Var”, ma senza dati definitivi, le bocche restano cucite e lo champagne resta in frigo.

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