Speranza ha ancora il coraggio di parlare: «Con Letta il Paese è in mani sicure. Con Meloni…»

24 Ago 2022 16:42 - di Milena Desanctis
Speranza

La gestione Speranza della pandemia è stata un disastro: limitazioni continue, chiusure inutili e compressione delle libertà. Un fallimento che pesa sugli italiani ma il ministro della Salute ha ancora il coraggio di parlare. E così il leader di Articolo Uno, candidato a Napoli per la lista democratici, invece di tenere un profilo basso la spara grossa attaccando gli avversari. «Candidato Premier? Salvini e Meloni rappresenterebbero un’avventura per il Paese. Con i loro amici Orbán e Le Pen l’Italia sarebbe più debole e isolata in Europa».

Speranza “loda” Letta: «È serio ed affidabile»

Per Speranza «Enrico Letta è invece serio e affidabile. Con lui il Paese è in mani sicure». Restituendo così al leader del Pd la “cortesia” di quando aveva detto: «Il nostro lavoro vedrà come uno dei punti di riferimento importante il ministro della Salute, che ha impersonificato in questi due anni cosa vogliono dire le nostre scelte a favore della sicurezza dei cittadini, a favore di una sicurezza che ha garantito libertà».

Parole compiaciute, quelle di Letta, che avevano dimostrato di che pasta siano fatti i progressisti. E su questa scia proprio qualche giorno prima Speranza aveva detto: «La lista dei Democratici e Progressisti è la vera novità di questa campagna elettorale. Per la priorità sarà difendere la sanità pubblica, difendere il nostro Ssn che è il patrimonio più prezioso che abbiamo e che dobbiamo rilanciare con tutte le energie di cui disponiamo».

La denuncia di Delmastro

Parole, parole, parole. In questo clima il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro denuncia: «Speranza non dorme mai: in piena campagna elettorale – attacca – promuove un interpello per un incarico di livello dirigenziale. La sistematica occupazione militare di ogni posto pubblico svela la vera natura della sinistra, una coalizione apparato che usa la tecnica delle cozze: rimanere attaccati strenuamente allo scoglio del potere. Costi energetici, cari bollette, inflazione, costo delle materie prime, rincari alimentari? Possono attendere: c’è da fare una nomina! Il 25 settembre con il ritorno della politica gli italiani possono spazzare via i Proci che, a palazzo, gozzovigliano».

 

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