Repubblica accusa Giorgia Meloni di essere fascista. Disse che Mussolini è un “personaggio storico”

5 Ago 2022 8:24 - di Annalisa Terranova

Ci hanno girato attorno per giorni, evocando camicie nere e fasci littori, e alla fine hanno sputato il rospo. Con un bell’articolo del solito Paolo Berizzi. Che ci mette in guardia: Giorgia Meloni è ancora fascista. Sappiatelo. Non ha condannato, non si è cosparsa il capo di cenere, ha pure parlato bene di Giorgio Almirante…

Peccato per lui, che del resto lo sa benissimo, che Giorgia Meloni è stata partecipe come tutti i dirigenti del Msi della svolta di Fiuggi. Un appuntamento che ha fatto cadere il periodo degli esami. Per sempre. Gianfranco Fini disse allora che il fascismo andava consegnato alla storia. Una cosa che non riesce ad accadere per l’accanimento con il quale gente come Berizzi tiene in piedi antichi risentimenti, identità in brandelli, veleno che meriterebbe bravi psichiatri. Non è che si può fare una Fiuggi ogni volta che Berizzi lo desidera…

Si dirà che la fiamma sta sempre lì. Bene, c’era pure nel simbolo di Alleanza nazionale. E Fini fece il vicepresidente del Consiglio e divenne terza carica dello Stato. E mai rinnegò Almirante. Circostanza che Repubblica rimprovera oggi, dopo più di vent’anni, a Giorgia Meloni. Ma entriamo nel merito.

Meloni ha detto che Mussolini è un personaggio da storicizzare. Quale pericolo si nasconde in questo giudizio ovvio? Nessuno. Ma per Berizzi non è così. Perché lei, Meloni, viene dal Fronte della Gioventù  “organizzazione giovanile di quel Msi fondato da ex esponenti del regime fascista e che nasceva in continuità con l’esperienza del Ventennio”. Una militanza che costò a molti giovani ostracismo, botte e sangue. Una storia che nessuno si può permettere di infangare. Il Fronte della Gioventù, certo, offriva martiri agli eskimi in redazione di cui uno come Berizzi ha nostalgia. E che ne dovrebbe provare vergogna.
A Berizzi non va bene neanche un’altra frase della leader di FdI: «Mussolini ha fatto errori, le leggi razziali, l’ingresso in guerra. Storicamente – attenzione al passaggio – ha anche prodotto tanto, ma questo non lo salva». No. Non va bene. Troppo blande le sue considerazioni. E poi, udite, Giorgia non condannò la spiaggia fascista di Chioggia (caso archiviato anche dal tribunale perché ridicolo e pericoloso solo nella mente esaltata d Berizzi). E poi c’è l’altro “peccato”: non avere riconosciuto la matrice “fascista” dell’assalto alla Cgil.
E infine, Giorgio Almirante. Di lei Giorgia disse:  «Uno degli uomini più straordinari che abbiano solcato la storia dell’Italia repubblicana. È stato la guida di intere generazioni, il padre politico più autorevole. Un uomo che ha combattuto l’odio, i cui scritti, se letti ancora oggi, sono attuali». Sbagliato. Meloni deve condannare anche Almirante, cioè l’uomo che ha parlamentarizzato e inserito nel circuito democratico il post-fascismo evitando che esso divenisse un pericolo per le istituzioni repubblicane. Ma il genio Berizzi non ci arriva… Non c’è molto da commentare, se non fare propria la prima pagina di oggi di Libero che apre con un titolo da sottoscrivere: “La sinistra fa schifo”.

Commenti

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  • Daniele 5 Agosto 2022

    Fate chiudere Repubblica questo giornale compreso il giornalista

  • Maurizio 5 Agosto 2022

    Schiena diritta e testa alta!!!!
    Giorgia Avanti Così!!!!!!