Reddito di cittadinanza, l’ultima truffa milionaria: a Torino 5 misure cautelari e oltre 300 furbetti

3 Ago 2022 12:42 - di Luciana Delli Colli
reddito di cittadinanza torino

Non avevano i requisiti per ottenerlo, ma grazie ai buoni uffici della dipendente di un Caf oltre 300 stranieri, per lo più rumeni, hanno percepito il reddito di cittadinanza per un ammontare di quasi un milione e mezzo di euro. L’ultimo caso di truffa ai danni dello Stato arriva da Torino e ha portato anche all’emissione di cinque misure cautelari: i domiciliari per la donna e l’obbligo di firma per i suoi complici rumeni, che svolgevano il ruolo di intermediazione con i possibili beneficiari. Tuttavia i quattro al momento non sarebbero in Italia.

La GdF individua oltre 300 furbetti, ma i casi sospetti sono 3mila

Nel corso delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura, è emerso come il requisito della residenza fosse al centro della truffa. In pratica, gli oltre 300 che hanno percepito il reddito di cittadinanza a Torino non erano stati residenti in Italia per i 10 anni richiesti dalla legge, dei quali gli ultimi due in maniera continuativa. Ciononostante la dipendente del Caf avrebbe ugualmente inoltrato le pratiche all’Inps, a fronte, è emerso, di un pagamento di un compenso di 25 euro. Una cifra contenuta, che però si deve moltiplicare per il numero delle pratiche: 314 quelle già nel mirino della Gdf e altre 3mila attualmente al vaglio perché giudicate sospette.

Dichiarazioni e documenti falsi per aggirare il requisito della residenza

Secondo gli investigatori, la donna, insieme al coniuge, avrebbe utilizzato documenti e dichiarazioni falsi per inoltrare le pratiche che arrivavano sulla sua scrivania grazie all’opera di mediazione dei quattro cittadini rumeni, che avrebbero  ricoperto  il ruolo di collettore tra la coppia  e i beneficiari della prestazione. Oltre alle misure cautelari, i finanzieri hanno sequestrato più 7.850 euro, considerati i proventi dell’attività illecita.

Montaruli: «Il caso di Torino conferma le falle del reddito di cittadinanza»

«L’indagine relativa a una truffa milionaria sul reddito di cittadinanza avviata dalla procura di Torino dimostra ancora una volta le falle di questa misura: sia dal punto di vista dei criteri per l’assegnazione sia dai meccanismi di erogazione», ha commentato la deputata di FdI, Augusta Montaruli, sottolineando che «come ha da sempre sostenuto Fratelli d’Italia serve una riflessione per arginare soprusi doppiamente odiosi che tolgono risorse ai più fragili e a chi ne ha davvero bisogno». «Sostenere i disoccupati con figli, disabili e anziani significa non ignorare quanto questa misura abbia fallito e quanto sia necessario investire in politiche per l’occupazione», ha concluso.

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