Lo “spettacolo indegno” del caso Ruberti scatena veleni e sospetti: botte da orbi nel Pd

27 Ago 2022 13:03 - di Giorgia Castelli
Pd

Il caso Ruberti scatena veleni nel Pd. Il Corriere ha intervistato Sara Battisti, la compagna di Albino Ruberti, ex capo di gabinetto del sindaco di Roma Gualtieri. Il quotidiano chiede: sulla diffusione del video sono state fatte molte ipotesi, per alcuni nasconderebbe “l’ombra di un ricatto”. «Quale ricatto?». Lei può fare delle ipotesi? «No, io e Albino siamo trasparenti. Diciamo sempre la verità, forse scomoda per qualcuno». A cosa e a chi si riferisce? «Non lo so. Ma provo un dispiacere profondo – dice – all’idea che qualcuno possa aver costruito ad arte questa cosa per colpire qualcun altro. Qualcuno magari persino nel mio partito. E mi chiedo perché, invece di affrontare un dibattito, fai una roba del genere…».

Caso Ruberti, nel Pd scontro tra correnti

Di fatto il clima che si respira nel Pd del Lazio è tutt’altro che sereno. In un retroscena, sempre il Corriere parla dello scontro tra correnti. Eccone alcuni stralci. «Abbiamo fatto un casino, ma senza quel video sarebbe già rientrato tutto. Le liti per le candidature ci sono in tutti i partiti», dice Adriano Lampazzi, sindaco di Giuliano di Roma. «Con Ruberti ci siamo sentiti il giorno dopo, gli ho chiesto scusa, ma davvero non è successo niente. Da una frase sul calcio è venuto fuori tutto il resto». Il “resto”, spiega il quotidiano, «è una fusione a freddo fra due correnti inconciliabili ma intrecciate. Una polveriera con la miccia accesa da tempo».

«Abbiamo offerto uno spettacolo indegno»

«Abbiamo offerto uno spettacolo indegno», si legge nelle chat del giorno dopo. A rispondere con quella frase a Ruberti è Francesco De Angelis, riferimento del partito in Ciociaria. Il Corriere ricorda che era stato lui, nel 2018, a sostenere alle Regionali Sara Battisti e Mauro Buschini, l’ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio. In quell’occasione «il ticket aveva funzionato. Stavolta, invece, a rileggere le vicende recenti del partito (su tutte le dimissioni di Buschini su pressione di Ruberti per la concorsopoli nel comune di Allumiere), non sembrava destinato a reggere».

Pd, a quando risale la frattura

Il Corriere fa un passo indietro. Ecco la ricostruzione. «Sul piano politico – scrive – la frattura si manifesta invece il 18 maggio, quando Buschini organizza un incontro politico con il vice presidente della Regione, Daniele Leodori, candidato alla successione di Zingaretti in alternativa a Enrico Gasbarra della corrente “Pensare democratico” di Francesco De Angelis, fedelissimo di Goffredo Bettini. “Quello che è successo stasera – scrive Ruberti in chat – non va bene, come non va bene la presenza di Leodori. Così si gioca sporco. Sara non lo merita”».

Il retroscena del Corriere

E poi si legge ancora. «E siamo alla fatidica cena dell’1 giugno. Ruberti – scrive ancora il Corriere – accenna alla riproposizione del tandem Bruschini-Battisti e Lampazzi (la cui moglie, Federica, è la storica segretaria di De Angelis) reagisce male: “Non lo voterò mai”. Da questo nasce – conclude il Corriere – lo scontro con Ruberti che degenera nelle minacce all’indirizzo anche di Vladimiro De Angelis, fratello di Francesco, broker monopolista in proroga per le assicurazioni della Asl e “reo” della frase “mi ti compro” che fa infuriare Ruberti».

 

 

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