Carlo Calenda dice stop all’alleanza con il Pd e schiaffeggia Letta: «Ti avevo avvertito…»

7 Ago 2022 16:05 - di Fulvio Carro
carlo calenda

Il castello-giocattolo del Pd, costruito con i mattoncini Lego, è già in frantumi. La ”bomba” la fa esplodere Carlo Calenda: «Non intendo andare avanti con l’allenza con il Pd». Ospite in tv di Lucia Annunziata, il leader di Azione aggiunge: «L’ho comunicato poco fa ad Enrico Letta. Sapeva cosa sarebbe accaduto, lo avevo avvertito». L’accordo con il Pd  per le elezioni politiche del 25 settembre salta

Carlo Calenda dà lo schiaffo a Letta

«A Letta», spiega Calenda, «ho detto che se avesse firmato un patto antitetico al nostro sarebbe stata una confusione totale. Ho avuto la sensazione di un Pd in mezzo e tante altre forze, che dovevano essere Bonelli e Fratoianni. Poi si sono aggiunti Di Maio e altri. Dal momento successivo al nostro accordo hanno attaccato l’agenda Draghi. Ci doveva essere una coerenza di linguaggio che è saltata subito. A Letta avevo detto che non si poteva arrivare a bombardare l’agenda Draghi dal giorno dopo».

«La mia è una decisione sofferta»

«È la decisione più sofferta che ho preso da quando ho cominciato a fare il politico. Ed è questo l’elemento che mi fa decidere. Ho deciso di fare politica nel 2018 quando il Pd prese il minimo storico. E l’ho fatto per contrastare il populismo becero, pensavo che il Pd fosse l’unico argine. Poi il Pd ha preso una strada differente. Questa legislatura ha visto tutto il contrario di tutto. Due sono stati i punti di rottura: l’incapacità di trovare un nome diverso a Mattarella e l’ingnominia internazionale della caduta di Draghi».

Carlo Calenda: no a chi ha inquinato la politica italiana

Secondo Carlo Calenda, «l”Italia ha bisogno di un grande partito socialdemocratico e liberale. Allora ho fatto un negoziato con Enrico Letta, ho detto,”cerchiamo di costruire una alternativa di governo, in fondo siamo simili. Abbiamo la credibilità, facciamo un’Italia che non promette ma realizza”. Mano a mano che si andava avanti si aggiungevano pezzi che stonavano. Ora io mi trovo a fianco di persone che hanno votato 55 volte la sfiducia a Draghi, hanno inquinato la politica italiana per 4 anni. Quindi mi sono perso. Due giorni fa sono andato da Enrico Letta e gli ho detto, „guarda, rinuncio ai collegi, prendi tu il 90% e io il 10%, ma facciamo un’alleanza netta, e costruiamo una alternativa di governo”.

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