Berlusconi: “L’unica anomalia democratica in Italia sono gli undici anni del Pd al governo”

15 Ago 2022 11:16 - di Giovanni Pasero
Berlusconi Pd

In Italia esiste un’anomalia democratica, undici anni consecutivi di governo del Pd senza che abbia mai vinto le elezioni.  Lo ricorda in un’intervista Libero, Silvio Berlusconi, «l’ultimo presidente del Consiglio di un governo scaturito da una scelta degli elettori». 

«Il centrodestra esiste nel cuore degli italiani – ricorda il Cavaliere nella lunga intervista al direttore Pietro Senaldi – prima che negli accordi fra i partiti. La sinistra è divisa su tutto, il Partito democratico, che parla ogni giorno di atlantismo, non ha esitato ad allearsi con la sinistra di Fratoianni, che ha appena votato contro l’allargamento della Nato alla Finlandia e alla Svezia».

Sul rapporto con Giorgia Meloni, Berlusconi ribadisce:  «Non c’è mai stata una distanza. Abbiamo avuto valutazioni diverse sul governo Draghi, con grande rispetto reciproco per le rispettive scelte. Ma non è mai stata in discussione l’unità del centrodestra, per costruire insieme il futuro del Paese. Ferme restando, anche in questo caso, le differenze di cultura politica, di linguaggio e di metodo fra il partito di Giorgia Meloni e noi».

Le tre priorità del centrodestra: fisco, burocrazia, diritti del cittadino

Il programma del centrodestra? Ecco le tre direttrici sottoscritte con FdI e Lega.  «La nostra priorità è liberare l’Italia dalle tre oppressioni, quella fiscale, con la flat tax al 23%, quella burocratica, con l’abolizione delle autorizzazioni preventive e quella giudiziaria con il rafforzamento dei diritti del cittadino. Avremo una particolare attenzione per i più deboli e per gli anziani, portando tutte le pensioni a 1000 euro al mese per 13 mensilità. Ci adopereremo per il futuro dei nostri ragazzi, perché possano avere un lavoro stabile e retribuito in maniera dignitosa. Dedicheremo una particolare cura all’ambiente, al verde, alle energie rinnovabili. 

Berlusconi svela il bluff di Letta: “Non ha un progetto per l’Italia, ha scelto la strada dello scontro”

Tornando a Letta e alla sua campagna incentrata solo sulla demonizzazione dell’avversario, il Cav svela il bluff in poche battute. «Il Partito democratico è diviso al suo interno, non ha una linea né un progetto per l’Italia, è alla ricerca disperata di alleanze anche contraddittorie, oscilla fra Macron e Mélenchon, senza essere né l’uno né l’altro – questo non lo dico io, lo scrive uno dei padri fondatori del Pd, Michele Salvati. Quindi il suo segretario Enrico Letta ha scelto la strada dello scontro, anche a costo di falsificare la realtà, perché è l’unico modo per tenere unita la sinistra e per nasconderne il suo vuoto politico e programmatico».

Berlusconi: “Il Pd affonda le radici a sinistra, non paragonatelo alla Dc”

Nell’intervista a Libero, Berlusconi coglie l’occasione per smontare l’equazione del Pd “brutta copia” della Dc. «È un paragone ingeneroso verso la Democrazia cristiana. Un partito che commise anche degli errori, soprattutto nell’ultima parte della sua storia, ma che ha garantito all’Italia cinquant’ anni di libertà, di benessere e di crescita. Il Partito democratico affonda le sue radici in una sinistra che – se avesse vinto – avrebbe messo in pericolo la libertà e la prosperità del nostro Paese».

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