Sgarbi scatenato: da Conte a Draghi «governi di scemi improvvisati». Il centrodestra? «Vincerà le elezioni»

9 Lug 2022 13:19 - di Giulia Melodia
Sgarbi

Vittorio Sgarbi ospite di Controcorrente riesce sempre a spiccare per eloquio e veemenza dei toni che trasformano i suoi commenti in esternazioni accese. Il critico, dunque, non si sottrae al confronto neppure ieri sera quando, partecipe di un dibattito condotto da Veronica Gentili e affidato a un Parterre de rois, Sgarbi si distingue lanciandosi in collegamenti arditi, quanto puntuali, e recriminazioni critiche espresse – come spesso accade – non proprio in punta di fioretto… Del resto, se si parla di elezioni e proposte politiche a confronto, l’esponente del Gruppo Misto ha argomenti e citazioni da impacchettare e offrire generosamente a favore di camera, per il divertimento e l’intrattenimento intelligente del pubblico casalingo…

Sgarbi, l’affondo a Draghi e Speranza: altro che sovranismo. Abbiamo avuto governi di scemi»

Così, alla domanda della conduttrice che lo stuzzica su sovranismo e dintorni, Sgarbi interviene con mano sicura e, come al solito, a gamba tesa. «L’esperienza del sovranismo non è mai nata – premette il critico ai microfoni di Veronica Gentili –. Oltretutto, a dire la verità, è anche una parola che ho sempre trovato odiosa come location, sostenibile, resilienza… Mi chiedo: perché a Madrid con tutto il picco Covid, tra cinema, teatri e musei, era sempre tutto aperto? Che senso ha avuto chiudere i ristoranti alle 18? Abbiamo avuto governi di scemi, gente improvvisata che dava indicazioni sbagliate».

«Gente improvvisata che dava indicazioni sbagliate»

Quindi, l’affondo finale, con tanto di nomi e cognomi: «Da Mario Draghi a Roberto Speranza»… Prima di soffermarsi su quelle che Sgarbi definisce delle «contraddizioni formali». Che poi esplicita sottolineando (e tornando al concetto di labilità delle definizioni e delle loro applicazioni pratiche) con un esempio pratico: Quello del «governo di Pd e M5S che ha scelto manovre sovrane che hanno fatto danni enormi». Opinioni che diventano giudizi e giudizi che assumono i toni di una sentenza, spesso inappellabile per Sgarbi.

M5S e Conte, la sentenza inappellabile di Sgarbi

Come quando si discute di centrodestra e il deputato del Misto condivide in tv le sue convinzioni. E allora, come sulla coalizione formata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia il critico d’arte non ha dubbi: «Vincerà le elezioni». Altrettanto il suo verdetto su pentastellati in crisi, leader grillino in affanno e trauma scissione, Sgarbi si dimostra tranchant: «Il vero M5S di Conte sarà Luigi Di Maio. Che, in un secondo momento, aprirà al centrodestra». Come a dire, senza timore di essere smentito, che Giuseppi per lui è politicamente ai titoli di coda.

«I grillini corrispondono a un partito che c’era e che aveva il 33 per cento. Mentre ora avrà il 3»

Proprio come i grillini. e per lo stesso motivo che Sgarbi ha già argomentato nei giorni scorsi: «I deputati che sono in parlamento sono solo deputati figurativi. Corrispondono a un partito che c’era e che aveva il 33 per cento. Mentre ora avrà il 3». E ancora, tornando alla vexata quaestio delle definizioni, aggiunge e conclude: «Oggi, chiamateli come volete, ma non cambia nulla. Almeno 70 deputati e ministri rimarrebbero con Di Maio». Come a dire: “Se non è zuppa, è pan bagnato”. Ma questo, in realtà, più che una “definizione”, una semplice classificazione linguistica, è un proverbio. E tutta un’altra storia…

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