«Marco Rizzo espulso dal partito»: la fake scatena Luxuria. Il segretario replica: «Grazie, Vladimiro»

5 Lug 2022 11:33 - di Luciana Delli Colli
marco rizzo

«Marco Rizzo espulso dal Partito comunista»: così titolava ieri un post comparso sulla pagina Facebook della federazione milanese del partito. La notizia è stata poi smentita dagli stessi vertici del Pc, che hanno parlato di un gruppo di «buontemponi» che, dopo aver votato contro la linea del segretario nel corso del Comitato centrale, hanno poi pensato di dare voce in questo modo al loro dissenso, risultato largamente minoritario. Nel frattempo, però, la faccenda era montata sui social, con uno strascico di polemiche che ha coinvolto direttamente lo stesso Rizzo, reo di aver commentato un post polemico di Vladimir Luxuria chiamandola «Vladimiro».

Marco Rizzo: «Io espulso? No, ma ringrazio gli autori: si parla di noi»

Il segretario, comunque, non sembra essersi rammaricato e, anzi, ha ringraziato gli autori della sua falsa espulsione. «Oggi almeno si parla di noi e ci hanno fatto un favore enorme», ha detto all’Adnkronos, chiarendo che la vicenda è maturata all’indomani della manifestazione del 18 giugno contro la guerra, svolta con altre formazioni. «La cosa è andata bene e ci siamo riuniti come Comitato centrale per decidere di proseguire questo percorso e mi è stato dato mandato di farlo. In sette – ha riferito Rizzo – hanno votato contro e questi hanno scritto sulla nostra pagina Fb quella roba. Ora interverrà la Commissione di garanzia per decidere se sospenderli o radiarli. Comunque li ringrazio, perché spesso ci calcolano poco e oggi invece si parla di noi. Nella volontà di colpirci, ci hanno fatto invece un regalo enorme».

Il Partito: «Bontemponi di cui si occuperà la Commissione di garanzia»

È stato poi con un altro post su Facebook che il presidente della Commissione Centrale di Controllo e Garanzia, Giuseppe Tulli, e il presidente del Partito Comunista e rappresentante legale, Canzio Visentin, hanno sottolineato che «in questo mondo dei social basta impossessarsi della password di Facebook di una federazione del Partito e decidere che il segretario nazionale è espulso». «Di questi buontemponi si sta occupando la Commissione Centrale di garanzia e, per rimpinzare le casse, la tesoreria e gli avvocati», hanno chiarito, aggiungendo che «il segretario generale Marco Rizzo sta bene e gode della fiducia di tutto il Partito».

Il post di Vladimir Luxuria contro Marco Rizzo

Nel frattempo, però, si diceva, la questione dell’espulsione di Marco Rizzo aveva ottenuto una certa eco sui social e su Twitter in particolare, dove ancora oggi continua a tenere banco non tanto e non solo perché a molti è sfuggita la smentita, quanto per un suo effetto collaterale. Ieri sera, infatti, il segretario ha condiviso un post di Vladimir Luxuria nel quale si leggeva che «Marco Rizzo è stato espulso dal comitato centrale del Partito comunista. Esprimo la mia solidarietà ai compagni e compagne che lo hanno dovuto sopportare fino ad adesso. Troverà nuovi spazi con chi è come lui: omofobo, filoputiniano, antiquato, destrorso e misogino».

Il segretario risponde a «Vladimiro» e scatena le polemiche

Il post di Luxuria oggi non si trova più su Twitter, in compenso il commento con cui Marco Rizzo lo ha condiviso resta ancora visibile sul suo profilo: «La medaglia di Vladimiro! Grazie». Succede così che Rizzo, Luxuria e Vladimiro troneggino oggi fra le tendenze di Twitter, con il segretario del Partito comunista impallinato per l’uso di quel maschile e Vladimir Luxuria impallinata (ma meno di Rizzo) per aver rilanciato una fake rispetto alla quale, è il giudizio di molti, non aveva neanche titolo a commentare.

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