Di Maio: Conte non voterà la fiducia a Draghi, ha scommesso sulle elezioni ma lo aspetta un crollo

19 Lug 2022 15:24 - di Redazione
Di Maio

“Siamo in una situazione surreale, dovevamo occuparci di problemi reali del paese, pensando a famiglie e imprese, ma siamo invece in mezzo a una crisi di governo. La maggioranza dei cittadini sa chi è il responsabile di questa crisi, ha un nome e cognome: è Giuseppe Conte“. E’ tutta contro Conte la requisitoria di Luigi Di Maio che ha riunito i grippi parlamentari di Insieme per il futuro.

“Diciamo la verità – insiste Di Maio –  il partito di Conte ha già deciso di non votare la fiducia al governo Draghi. Conte sta scommettendo sul voto anticipato, ma sarebbe un ulteriore crollo nei sondaggi”.

Quindi ha difeso Draghi il quale dal suo punto di vista avrebbe fatto anche troppe concessioni ai 5Stelle: “Draghi ha dato delle garanzie. Al Mef è stato aperto un tavolo sul superbonus; sono state date garanzie sul salario minimo iniziando un percorso con le parti sociali; sono state garanzie anche sul cuneo fiscale. Credo dunque che il partito di Conte stia cercando solo delle scuse agitando bandierine”.

“Mi spiace – ha aggiunto – per la caccia alle streghe dentro il partito di Conte contro i nostri ex colleghi. Sappiamo cosa si prova, lo hanno già fatto anche con noi. Li incoraggiamo ad andare fino in fondo, per stare dalla parte giusta della storia, dalla parte del paese. Il partito di Conte sta diventando il picconatore del governo Draghi”.

“Dalle dimissioni di Draghi ad oggi – ha concluso – sono successi due fatti politici clamorosi. 1. Le manifestazioni e gli attestati di supporto al governo Draghi affinché possa restare in carica: oltre 1600 sindaci, la società civile, gli imprenditori, la comunità finanziaria e quella internazionale. 2. Il direttivo della Camera del gruppo M5S, oggi partito di Conte, ha espresso la volontà di votare la fiducia al governo Draghi, al di là della volontà dei vertici“.

I giornali odierni infatti hanno scritto abbondantemente di questo braccio di ferro tra Conte e il capogruppo alla Camera Davide Crippa che viene dato in uscita dai 5Stelle verso il Pd. “Non si sa quanti – scrive Il Giornale –  ma è praticamente sicuro che ci saranno dei parlamentari del M5s che voteranno la fiducia a Mario Draghi mercoledì, prima al Senato e poi alla Camera. Il pallottoliere del Palazzo fissa l’asticella a trenta eletti, quasi tutti a Montecitorio, che sono già pronti ad animare una nuova scissione all’interno del Movimento. In serata il borsino dice venti deputati e due senatori che voteranno la fiducia. Una spaccatura che si è acuita durante le varie assemblee fiume che si stanno susseguendo in questi giorni. Al centro dei giochi dei governisti c’è il capogruppo Davide Crippa, protagonista di una serie di scontri all’arma bianca sia durante le varie sessioni del Consiglio Nazionale sia in assemblea. L’obiettivo potrebbe essere quello di riuscire a formare un gruppo parlamentare a Montecitorio, dove bisogna superare quota venti iscritti, mentre al Senato le defezioni saranno molte meno”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *