Crosetto, la Meloni? “È determinata e non ricattabile: per questo comunisti e sinistra Dc la temono”

5 Lug 2022 10:52 - di Ginevra Sorrentino
Crosetto

«È determinata, non ricattabile e non si vende: per questo comunisti e sinistra Dc temono Giorgia. Per questo, e perché sanno che può vincere e diventare premier. Lo dice, come sempre fuori dai denti, Guido Crosetto, che in un’intervista a La Nazione, torna a indicare le insidie disseminate sul percorso che segna l’ascesa della leader di Fratelli d’Italia, acclarata con l’attendibilità della matematica dei sondaggi e dal risultato accreditato dagli elettori alle urne. Non prima di aver bollato come le solite “fesserie”, il tam tam contro la Meloni, puntualmente ripartito dalle fila della sinistra.

Lo scenario delle elezioni secondo Crosetto

Onestà intellettuale. Libertà di pensiero e di parola. Lucidità d’analisi e capacità di lettura tra le righe, è in questo orizzonte di pensiero e di azione che Guido Crosetto ci ha abituato a recepire le sue riflessioni e ad apprezzarne approccio alla dibattito e capacità di comunicazione. Ed è sempre su queste coordinate che l’ex parlamentare di Fdi guida argomentazioni e commenti sulle incerte sorti del governo con gli occhi puntati sulle elezioni politiche. Che presumibilmente si svolgeranno nella primavera del 2023, e che vedono il centrodestra ampiamente in vantaggio rispetto ai giallorossi ai blocchi di partenza. E dunque, ipotecare seriamente la conquista del traguardo alle urne. Il sotto-testo della discussione rimanda dunque a due interrogativi principali, quelli su cui da tempo ormai Crosetto si interroga e dibatte: quale coalizione uscirà vincitrice? E chi sarà il prossimo presidente del Consiglio?

Comunisti e sinistra Dc si sentono minacciati dall’ascesa di Giorgia Meloni

Domande a cui il co-fondatore di Fratelli d’Italia oggi torna a provare a rispondere dalle colonne del quotidiano fiorentino, intanto sottolineando: Giorgia Meloni «fa paura perché è determinata. Non è ricattabile, non ha fatto promesse a nessuno, è fuori dagli schemi e non si vende. È partito il tam tam per provare a screditarla: ci porterà fuori dall’euro o dalla Ue, è fascista, e amenità simili: fesserie. La verità è che c’è un sistema sclerotizzato che blocca il Paese, a guida comunista e sinistra democristiana, che dalla vittoria della Meloni si sentirebbe messo in discussione e minacciato. Non nei valori, ma nella gestione del potere». Una considerazione su cui poi, entrando ulteriormente nel merito, Crosetto aggiunge anche altri dubbi su scenari e strategie degli avversari…

Crosetto: «Temono Giorgia Meloni perché sanno che può vincere e diventare premier»

Un segnale del timore che genera l’eventuale vittoria di Fdi è dimostrato – incalza Crosetto – dalla «volontà di prolungare la legislatura per consentire le nomine all’attuale esecutivo. Sarebbe un atto ai limiti dell’eversione democratica e di certo uno sfregio in piena regola alla sovranità popolare». Sta parlando anche del Quirinale? Chiede La Nazione. «Il discorso è più ampio ma non voglio escludere nessuno – replica l’intervistato –. La data elettorale dipende dal Quirinale. Per essere corresponsabili non occorre solo fare qualcosa, basta anche tacere o far finta di nulla. Ciò detto, so che useranno tutti gli strumenti per fermare l’ascesa di Giorgia. Il più immediato e facile sarà, come sempre è stato, la magistratura. Lo è dal 1994 e ha consegnato a questo gruppo di potere l’Italia»…

 

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