Un tribunale della Louisiana ferma il divieto di aborto: ha firmato la sentenza un giudice donna

27 Giu 2022 20:38 - di Guido Liberati
aborto, Louisiana

C’è un primo tribunale Usa che si oppone alla sentenza della Corte suprema sull’aborto. Il tribunale della Louisiana ha infatti sospeso temporaneamente il divieto di aborto, entrato in vigore nello Stato subito dopo la decisione di venerdì della Corte Suprema. La decisione del tribunale distrettuale è giunta dopo il ricorso presentato dalla clinica Hope Medical Group for Women, di Shreveport, che ha dichiarato “incostituzionale” il divieto. Le interruzioni di gravidanza nello Stato dovrebbero riprendere immediatamente e una nuova udienza è stata fissata per l’8 luglio.

La sentenza della Louisiana sull’aborto firmata da un giudice di origine italiana

Il giudice che ha emesso l’ordine è una donna e ha il cognome di chiara origine italiana: Robin Giarrusso ha emesso un ordine restrittivo temporaneo contro il divieto di aborto dopo che l’Hope Medical Group for Women di Shreveport, una delle tre cliniche per le interruzioni di gravidanza della Louisiana, ha fatto causa. Gli avvocati del Center for reproductive rights hanno spiegato di aver contestato la costituzionalità delle tre leggi che avrebbero attuato il divieto.  Le misure, si legge nella causa, sono “‘incostituzionalmente’ vaghe e rendono impossibile capire se siano entrate in vigore; quale delle tre sia entrata in vigore; quali sono i comportamenti che sono vietati e quali le eccezioni, soprattutto nel caso di medici che praticano un aborto per salvare la vita di una donna”. In Louisiana – come in Kentucky e South Dakota – il divieto di aborto era entrato in vigore subito dopo il verdetto.

Quarto giorno di proteste in tutti gli Usa

Dopo che la Corte Suprema ha cancellato la sentenza “Roe vs Vade” del 1973, che rappresentava una pietra miliare della giurisprudenza americana nel tutelare il diritto costituzionale all’aborto negli Usa, sono giunte al quarto giorno le violente proteste e manifestazioni in tutti gli Stati Uniti, dalla costa est alla costa ovest. A New York i manifestanti, i cosidetti pro-choice, si sono radunati a Bryant Park, nel cuore di Manhattan e almeno 25 di loro sono stati arrestati.

A Los Angeles i pro-choice hanno marciato lungo la Freeway 110, che collega il centro della città con il porto ma che è grande come un’autostrada a 4 corsie, bloccando il traffico. L’occupazione è continuata nelle strade del centro di LA per tutta la notte, scatenando anche sui social una guerra tra chi sostiene le ragioni dei manifestanti e chi li accusa di “fascismo” poiché cercano di imporre il loro punto di vista, bloccando la città senza le necessarie autorizzazioni. Naturalmente anche in questo caso è intervenuta la polizia

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