Tre detenuti albanesi si calano con le lenzuola dal carcere di Treviso: 2 ripresi, il più pericoloso ancora in fuga

9 Giu 2022 17:53 - di Carlo Marini

Tre detenuti di origine albanese sono evasi dal carcere di Treviso, intorno alle ore 5:00 di oggi, dopo aver tagliato le sbarre della cella ed essersi calati con le lenzuola. Due di essi sono stati subito ripresi dalla Polizia penitenziaria. Ne dà notizia Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
Il fuggiasco, di 27 anni, era detenuto su mandato d’arresto europeo per tentato omicidio, rapina, detenzione di materiale esplosivo e altri reati connessi al traffico di stupefacenti, tutti commessi fuori dall’Italia. Ne dà notizia Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria. Il Gazzettino ha pubblicato anche il video degli evasi.

 

L’evasione dal Carcere di Treviso cartina di tornasole del panorama nazionale

“Tutto questo restituisce, se ancora ce ne fosse bisogno e qualcuno non lo avesse capito, il quadro d’inefficienza, approssimazione e insicurezza in cui versano le carceri del Paese – denuncia – Anche nel carcere di Treviso le nostre articolazioni territoriali hanno ripetutamente segnalato a vari livelli dell’Amministrazione penitenziaria i rischi per la tenuta della sicurezza interna, trovando, tuttavia, come spesso accade, interlocutori distratti e approssimativi, nella migliore delle ipotesi. Ma, sia chiaro, non intendiamo buttare la croce addosso a chi opera in periferia, che pure molto di più a livello organizzativo e gestionale potrebbe e dovrebbe fare e qualche spiegazione dovrà darla, ma ribadiamo che è tutto il sistema d’esecuzione penale che deve essere reingegnerizzato, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria rifondato e il Corpo di polizia penitenziaria riorganizzato”.

 

“Per farlo, peraltro, non si può prescindere dall’adeguamento degli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità, e dal potenziamento di tecnologie ed equipaggiamenti. Di questo dovrebbero occuparsi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e il capo del Dap, Carlo Renoldi, di cui, in verità, non abbiamo notizia di tangibili interventi dal suo insediamento. Il resto sono solo declamazioni di principio e passerelle utili, forse, a raccogliere qualche consenso, ma non certo alla causa”, conclude De Fazio.

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