Rampelli affonda i centristi: “Siete stati un fallimento. Grandi fenomeni mediatici e zero voti”

14 Giu 2022 14:02 - di Augusta Cesari
Centristi Calenda

Le baruffe tra Carlo Calenda e Matteo Renzi e altri centristi il giorno dopo che il voto ha certificato che gli italiani sono orientati verso un bipolarismo netto farebbero tenerezza se non facessere ridere. La gara a chi è stato più determinante tra Azione o Italia Vita è un dibattito lunare, surreale. Bene fa Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera a stigmatizzare questa diatriba personalistica non suffragata dai numeri. “Zero tituli” direbbe Mourinho.

Amministrative, Rampelli mette in riga i centristi e Calenda

Bisogna constatare che questi movimenti civici che si sono aggregati attorno al polo riformista sono stati un fallimento“, esordisce dai suoi canali social. “Quest’area che cerca di riesumare la palude centrista ha grandi ambizioni e pochi voti. Diventa imbarazzante vedere taluni fenomeni mediatici che mettono cappello su situazioni civiche sulle quali non hanno né confidenza né familiarità”. Nel corso di Coffee Break, Rampelli mette i puntini sulle i. Soprattutto, a tenere banco tra i centristi è l’intervista di Carlo Calenda al Corriere, che ha fatto subito saltare in aria Italia Viva.  “Ho letto le sue  parole nelle pagine del Corriere della Sera ma a Carrara le cose non sono andate così. Calenda e Più Europa non si sono visti, l’area riformista ha raggiunto il 15 per cento senza di loro e sarà decisiva al ballottaggio. Qui ha funzionato ma senza di loro”. Lo dice Cosimo Maria Ferri, deputato di Iv e candidato sindaco a Carrara. Eccoli gli aspiranti centristi già in lite e divisi.

Calenda e Renzi, dibattito surreale tra chi conta di più …

Siamo alle “bricioline”, si beccano come galli in un pollaio: “Calenda? Lascialo fare, Carlo fa così. Ma io conto i consiglieri comunali e, alla fine, a l’Aquila noi facciamo un consigliere e loro uno. Questi sono i dati”.  E’ Renzi a fare i conticini: “Noi abbiamo più consiglieri comunali -spiega il leader di Iv-. La verità è che siamo complementari. Noi abbiamo qualche sindaco in più, loro qualche addetto stampa in più”. Insomma, siamo nell’ambito dell’irrilevanza. Eppure si atteggiano a fenomeni. Calenda nell’intervista si arroga anche il “merito” di avere riportato gli italiani a votare…

Rampelli: gli italiani vogliono il centrodestra e il centrosinistra

Il conduttore di cofee Break chiede a Rampelli di fare i nomi di questi “fenomeni”. E il vicepresidente di Montecitorio non esita. Calenda in primis. A lui e alla compagnia centrista non le manda a dire. Fatevene una ragione, dice: “I cittadini vogliono il centrodestra e il centrosinistra. Nel 1993 gli italiani scelsero attraverso un referendum un sistema che desse loro la possibilità di scegliere il partito, il programma, la coalizione e il capo del governo e, con il premio di maggioranza, scelsero un quinquennio di stabilità”. Il resto è fuffa. Se ne facciano una ragione.

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